Otto Karolyi – Forme musicali basate sulla danza
Per secoli la danza ebbe un significato essenzialmente rituale e religioso. Durante l’età greca e romana, la danza ebbe una lenta evoluzione dal rito ad arte vera e propria; in essa c’è qualche cosa di profondamente erotico che alla Chiesa non doveva piacere. Tuttavia, la danza continuò a livello popolare, finendo col rifiorire nelle varie corti europee del Cinquecento.
La suite è una composizione strumentale consistente in un seguito di danze stilizzate. Esaminiamo i quattro tipi di danza più importanti:
L’allemanda è una danza di origine tedesca, in movimento moderato e in misura a quattro tempi. La sua caratteristica ritmica è il ritmo in levare, da tempo debole a tempo forte;
La corrente, distinta in italiana e francese. L’italiana è una danza in misura di tre tempi (3/4) e, come suggerisce il nome, di carattere vivace. La corrente francese è in misura di tre tempi (3/4 o 6/4), con un tipo di scrittura più contrappuntistico.
La sarabanda è di origine spagnola, ma si suppone che in realtà provenga a sua volta dalla civiltà araba o persiana. Il suo andamento è lento, in 3/4 o 3/2.
La giga è alla fine della suite: è una danza rapida e vivace di origine inglese o irlandese.
I vari movimenti di una suite del periodo barocco erano, di norma, tutti in una medesima tonalità, sebbene qualche modulazione apparisse all’interno di ogni singolo movimento. Col tempo vennero introdotti molti cambiamenti. Tra le varie danze dei secoli XVI e XVII ve ne sono tre che hanno caratteristiche e importanza particolari: il minuetto, la ciaccona e la passacaglia.
Il minuetto, di origine francese, è in tempo di 3/4, dalla struttura binaria o ternaria. Lo schema formale generale del minuetto col trio è il seguente: A’, minuetto, in forma binaria o ternaria, con inizio e conclusione in tonica; B, trio, sezione centrale basata su materiale nuovo, in forma binaria o ternaria e in nuova tonalità; A , ripetizione di A’, con l’aggiunta occasionale di qualche coda.
Nella ciaccona e nella passacaglia, l’idea fondamentale è la variazione continua, di solito su un basso ostinato, cioè insistente, sempre uguale, in quanto una stessa frase musicale viene ripetuta insistentemente attraverso tutto un movimento o un episodio di esso.
La netta distinzione tra le due resta un problema insoluto. Si può affermare che la passacaglia è basata su un tema ostinato con caratteristiche melodiche definite, mentre la ciaccona è una variazione continua il cui tema è un semplice collegamento di accordi. Ma è una distinzione labile.
Variazione significa la presentazione ripetuta più volte di un tema, ma ogni volta modificato di qualche elemento, o nella melodia, o nel ritmo, o nell’armonia. Il tema adatto alla variazione è di solito una melodia che attira immediatamente l’attenzione, composta in forma binaria o ternaria, ma talvolta anche costituita di un solo periodo musicale. Il tema può essere composto dal compositore oppure, caso più frequente, preso in prestito da un altro.
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