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Erudito e popolare nell'aldilà medioevale



Usa un corpus di documenti di racconti tra il sec. VII e gli inizi del XIV, tra cui la Visione di Barontus, il Purgatorium Sancti Patricii del 1180 circa e la Divina Commedia (inizi XIV).Tutte queste opere raccontano una visione, appartenendo a un genere letterario molto diffuso nel medioevo, specie nell'ambiente monastico. L'origine va ricercata in 3 tipi di tradizione: 1) una antica con i racconti di discesa agli inferi, che coinvolge egizi, assiro-babilonesi e la discesa all'ade di Enea nell' Eneide; 2) la tradizione apocalittica giudaico-cristiana di racconti di viaggi nell'aldila, tra il II sec a.C. e il III d.C.; 3)la tradizione dei racconti barbari, specie celtici e irlandesi. Le visioni medievali rappresentano in qualche modo la continuazione di queste ultime 2 categorie. Il più delle volte l'eroe, spesso un monaco o un laico grande personaggio, o un cavaliere, è trasportato durante il sonno nell'aldila, dove è guidato da un santo, Paolo o Pietro, o da un angelo. Egli visita quindi i luoghi infernali, dove è terrorizzato dal freddo, dal caldo o dai luoghi inospitali, e dove assiste a tremendi supplizi. Visita poi il paradiso, dove ammira dimore splendide. L'aldila comprende vari luoghi, tra cui una parte infernale spesso suddivisa da una geenna superiore ed una inferiore, di cui si intravede solo l'imboccatura. Anche la parte paradisiaca è divisa in zone, sempre più luminose e odorose. A partire dal sec. XII col purgatorium sancti patricii lo spazio dell'aldila si organizza, emerge la zona intermedia del purgatorio...

Tratto da L'IMMAGINARIO MEDIOEVALE di Dario Gemini
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