I contenuti del livello analitico del sistema internazionale nell'analisi delle Relazioni Internazionali
Casella n. 11: livello analitico del sistema internazionale + livello di concettualizzazione teorico
La vita internazionale può essere spiegata attraverso la teoria dell’anarchia: essa è contemporanea alla nascita degli Stati nazionali, rappresentata dal raggiungimento della sovranità. La più nota concettualizzazione dell’anarchia è quella proposta da Thomas Hobbes. Questa impostazione può essere contestata sotto due profili: quello teorico e quello concreto. Dal punto di vista teorico, lo scontro tra sovranità, indipendentemente dal momento storico, e dai fatti che l’hanno originato, è una condizione permanente. La logica esplicativa dell’anarchia è cogente. Nonostante questo, il dibattito fra gli internazionalisti è ancora aperto. I maggiori dubbi che suscita questa teoria sono legati alla sua semplicità e alla sua schematizzazione logica: o la pace deriva dalla sottomissione di uno Stato o la pace nasce per caso. Dal secondo punto di vista, la raffigurazione hobbesiana si adattava al mondo del sedicesimo secolo, ma certo non a quello della seconda metà del XX.
Casella n. 12: livello analitico del sistema internazionale + livello di concettualizzazione storiografico
Da un punto di vista storico, il sistema internazionale si confronta con la teoria dei cicli internazionali, avanzata da Auguste Comte nel XVIII secolo. Secondo questo filosofo, la vita dell’umanità procede per cicli, che derivano da guerre specifiche. Comte distingue tre cicli:
- Cicli che nascono da guerre di conquista;
- Cicli che nascono da guerre di difesa;
- Cicli che nascono da guerre commerciali.
Un’altra impostazione teorica sul sistema internazionale, è stata avanzata da O. Spengler, il quale, credeva che la storia dell’umanità sia caratterizzata da 50 anni di guerre. Organski, invece, ritiene che ci vogliano 15-20 anni affinché uno Stato possa risorgere dalla guerra. La teoria dei cicli, tuttavia, non riesce quasi mai a trovare punti di riferimento scientificamente applicabili. Vale la pena, quindi, soffermarsi su un tentativo operato in questa direzione da una corrente scientifica, la quale si è proposta di proiettare nel futuro la teoria dei cicli internazionali. Così, sulla base di una serie di dati statistico-economici, essa ha sostenuto che le tre fasi riconoscibili in ciascun ciclo siano rappresentate, da una prima di crescita produttiva, una seconda di aumento di conflittualità, e infine, da una terza di aumento dei prezzi: al termine di questo ciclo scoppierebbe una guerra, che sarebbe seguita da un nuovo e analogo ciclo.
Il problema sta nel fatto che la teoria dei cicli non è supportabile da dati economici. Tuttavia, si può dire che gli ultimi cinque secoli di storia europea sono stati caratterizzati dalle guerre, ognuna delle quali sono avvenute a distanza di 100 anni:
-Guerra dei 30 anni (1618-1648);
-Guerra di successione spagnola (1701-1713);
-Guerre napoleoniche (1803-1815);
-I guerra mondiale (1914-18).
Modelsky afferma che un lungo ciclo si può analizzare, a livello internazionale, attraverso 4 fasi:
-L’emergere di una potenza mondiale;
-La sua de-legittimazione;
-De-concentrazione del potere;
-Lo scoppio di una guerra globale.
Casella n. 13: livello analitico del sistema internazionale + livello di concettualizzazione sociologico
Studiare la configurazione degli Stati in diverse fasi, è una fase interessante. Per questo motivo sono state avanzate diverse tipologie di analisi. La prima di queste è la proposta di Kablan, che consiste nel rappresentare le Relazioni Internazionali attraverso 5 modelli:
-Equilibrio di potenza;
-Sistema bipolare rigido o flessibile;
-Modello universale dei rapporti internazionali;
-Modello gerarchico;
-Modello anarchico.
Recentemente è stata proposta una versione di questo tipo di analisi: si tratta della “teoria della stabilità egemonica”, entro la quale si fanno rientrare i regimi internazionali. Tale modello si applica nel campo dei rapporti fra gli Stati amici. Il livello sociologico è valido, perché si basa sull’economia, sulla politica e sull’interdipendenza fra gli Stati. Il suo punto debole sta nel fatto che la potenza egemone è diventata instabile.
Casella n. 14: livello analitico del sistema internazionale + livello di concettualizzazione economico
Le Relazioni Internazionali, in questo caso, si basano sull’equilibrio, concetto che è stato avanzato da Adam Smith nelle sue Ricerche sopra la natura e la causa della ricchezza delle nazioni, nelle quali viene enfatizzato il mercato in situazione di equilibrio: sistema nel quale produttori e consumatori trovano un punto di equilibrio, grazie all’aiuto di una mano invisibile. Un altro filosofo, David Hume trasla il concetto di equilibrio nella vita internazionale: in questo caso i rapporti internazionali, possono essere spiegati attraverso l’instaurazione di un equilibrio in qualche modo realizzatosi, e la guerra discende, ovviamente dalla rottura di questo equilibrio. L’unico elemento di rottura di tale equilibrio è il “vuoto di potenza” che si potrebbe verificare in qualche area del mondo. La teoria dell’equilibrio deriva dai funzionalisti, i quali ritengono che essa sia la migliore condizione per la conservazione del sistema. Non sempre, però, è ottimale.
Casella n. 15: livello analitico del sistema internazionale + livello di concettualizzazione politologico
In questo concetto vengono analizzati due concetti chiave: i modelli di sistema e la guerra costituente. Riguardo i modelli di sistema, alcune ricerche si sono dirette verso il mondo bipolare delle Relazioni Internazionali, in cui gli Stati si proteggono a vicenda. Da un lato è presente la politica del terrore, dall’altro lato si sono costruite le alleanze. Quest’ultimo modello è diventato teoricamente autosufficiente, da quando un politologo, ha proposto un suo modello delle coalizioni, in cui ha fatto una serie di calcoli per trovare la coalizione ottimale per vincere una competizione. La migliore soluzione, secondo lui, è la coalizione minima vincente. che ha come obiettivo il miglioramento delle alleanze. Al di fuori di questa coalizione, le altre sono sub-ottimali. Altre ricerche, invece, hanno approfondito il multipolarismo. In questa categoria rientrano i soggetti sovranazionali, che hanno sostituito lo Stato.
Per quanto riguarda la guerra costituente, si può affermare, che la vita internazionale ruoti intorno alla guerra, e che la storia delle relazioni internazionali possa essere ricostruita attraverso la periodicità delle grandi guerre. In questa impostazione, le guerre presiedono alla nascita di nuovi sistemi. Accanto al concetto di guerra costituente, vi è la guerra globale, proposta da Modelski. Tale concetto, venne ripreso sia da R. Gilpin (guerra egemonica), sia da J. Levy (guerra generale).
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Autore:
Fabrizio Calabrò
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