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Densità indicale e lessicale in linguistica


Particolarmente significativa è un’analisi comparata della densità indicale e della densità lessicale. La grammatica della lingua parlata costruisce un mondo che è dinamico, fluido, transitorio, senza confini precisi proprio come il parlato è dinamico, fluido, transitorio. Per contrasto la lingua scritta costituisce un mondo statico, permanente, durevole.

Nella lingua parlata il significato è espresso più dalla grammatica che dal vocabolario, nella lingua scritta è espresso più dal vocabolario che dalla grammatica. Scritto e parlato presentano aspetti diversi di complessità. La complessità della lingua scritta è lessicale. La complessità della lingua parlata è grammaticale. La lingua scritta presenta una più alta ricorrenza di parole lessicale che di parole grammaticale. In altri termini, presenta un’alta densità lessicale.

L’immediatezza, la fluidità e la dinamicità della lingua parlata insieme all’impossibilità di cancellazione, determinata dal mezzo fonico-acustico, portano a una frammentazione delle sequenze. Nonostante le ripetizioni, la lingua parlata risulta poco densa lessicalmente, presenta una bassa densità lessicale.

La densità lessicale appare indicativa di un processo più profondo e generalizzato: la nominalizzazione, la cui ricorrenza può essere già indicata, come possibile tratto caratterizzante della lingua scritta.

Avvertendo i limiti di un’analisi quantitativa, Halliday propone di affinare ulteriormente l’indagine considerando la frequenza relativa delle voci lessicali e operando una distinzione tra le voci lessicali ad alta frequenza come, ad esempio, fare, cose, cosa e le voci lessicali a bassa frequenza, di cui maggiore è il contributo informativo. La nominalizzazione si associa frequentemente all’impersonalità.

Densità lessicale e densità indicale sembrano ricorrere in un ordine inversamente proporzionale. Nei testi conversazionali, continuo è il rimando alla situazione enunciativa attraverso l’alto numero dei deittici.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
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