L’emergenza dell’investigazione con Cooper
Se l’introduzione di Cooper segnala globalmente l’emergenza in primo piano dell’investigazione, dobbiamo ricordare come si sviluppino ricerche private da parte di altri personaggi. Ciò spiega anche perché non vi sia una focalizzazione interna su Coopero A questo proposito, osserviamo ancora come il rapporto tra lo spettatore e Cooper, in quanto a circolazione del sapere, è fatto, allo stesso tempo, di scarti e di obbligazioni. Da una parte, infatti, vi è una disparità di competenze cognitive, dato che Cooper ha poteri paranormali, ma, via via che la storia piega verso il soprannaturale, lo spettatore è obbligato a seguire le interpretazioni di Cooper, incapace di districarsi da solo nell’infittirsi del mistero. Inoltre, abbiamo già notato come vi sia un’investigazione spettatoriale del tutto autonoma, libera di scoprire aspetti ancora del tutto sconosciuti a Cooper, anche se, ancora una volta, lo spettatore deve aspettare le ricostruzioni interpretative dell’agente F.B.I. per collegare eventi che in superficie appaiono del tutto autonomi e sconnessi.
La bravura di Cooper (saper-fare) è unita ad un suo saper-essere allo stesso tempo franco e contenuto, sincero e controllato: come osserva Audrey Home, innamorata di lui, l’unico problema nei suoi riguardi è che “è perfetto”. Tuttavia, sono proprio le vicende amorose (prima Audrey, poi Annie) a scardinare il suo equilibrio. Lui stesso lo rileva attraverso i sintomi psicofisici dell’innamoramento: la passione “viscerale”. Ma questo, in fondo, accade solamente nella 27” puntata. Al contrario, nelle prime Cooper rimane quasi un uomo senza passato e, come dice a Audrey, senza segreti (I” seq., 6a puntata): il suo solo compito è quello di scoprire segreti altrui. Paradossalmente, però, dopo la 16a puntata, la sua vita privata riveste un’importanza centrale, e lui stesso diventa l’obiettivo su cui puntano le azioni criminali (gli spari di Jocie, la vendetta di Jean Renault, la sfida di Windom Earle).
Il coinvolgimento dello spettatore nelle vicende personali di Cooper è segnalato dal cambiamento dei racconti a Diane. Infatti il suo parlare al registratore si trasforma in un’aperta confessione (la sua preoccupazione per la fuga di Windom Earle e il dolore per l’assenza di Audrey P. 9), nella compilazione di un “diario di bordo” che testimonia la sua ricerca, il suo viaggio solitario. Tale diario serve, nell’economia complessiva di Twin Peaks, a soggettivare la ricerca cognitiva, drammatizzandola (“Diane, il cerchio si stringe, sono quasi arrivato, ma gli ulti-mi passi sono sempre i più difficili e oscuri” - Cooper, P. 15).
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