Gruppi funzionali di personaggi
Abbiamo già notato nella sezione 1.2. che alcuni gruppi di personaggi sostengono le isotopie di genere, le quali si dispongono ora intersecandosi, ora rimanendo parallele lungo tutta la serie. Se ogni personaggio ottiene, grazie anche all’ampiezza del serial, una notevole elaborazione, nondimeno questa si costituisce in sinergia con altri personaggi, costituendo un blocco tematico e un “settore passionale”. Le passioni rappresentate e l’adesione (simpatico/contrastiva) dello spettatore sono infatti in corrispondenza con tali gruppi di personaggi. Esse sedimentano quindi, lungo le puntate, una specie di codice interno, per cui ad ogni scena corrisponde un “frame passionale” relativo ai personaggi coinvolti. Ciò permette a Twin Peaks di trasformare la logica a blocchi narrativi tipica della telenovelas da funzione del monito raggio passionale a processo catalitico che sprigiona continue variazioni caleidoscopiche. Ne sortisce una melodia di timbri passionali, dove tutto continua a variare; ogni sequenza si specchia nell’altra, contrae rapporti polemici (dissonanza), e quindi vibra nell’insieme di cui è parte.
È il racconto stesso a disperdersi; gli attori arrivano a recitare a soggetto, inscenando una recita dentro la recita. Il caso eclatante è quello della 19a puntata, dove Ben Horne, dopo essere caduto in disgrazia, è completamente impazzito, o meglio sta conducendo una perfetta rap-presentazione della guerra di Secessione, identificandosi totalmente nella figura del generale Lee. Alla fine riesce a coinvolgere anche sua figlia Audrey, il fratello Jerry, Bobby Briggs e il dottor Jacoby in grottesche e strampalate scene di battaglia. Queste non solo paiono assumere una certa autonomia rispetto alla narrazione principale, ma coinvolgono in qualche modo le sequenze interposte con altri personaggi. In definitiva, vi è il disvelamento della stessa messa in scena. 1’innaturalità di certe soluzioni narrative diventa qui pura esibizione dell’artificio. Il dilagare di quest’ultimo trova anche una sanzione nel testo: Jerry, a proposito delle folli rappresentazioni del fratello Ben, dice: “Bisogna ammettere però che è divertente a vedersi!”, come a sanzionare il puro piacere della messa in scena.
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