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Il sangue al naso: il carnefice che soffre


Nella seq. 14 Fred si inoltra dentro il buio corridoio, uscendo dalla camera; mira il proprio riflesso in uno specchio, mentre in un altro sta facendo altrettanto Renée. Vediamo il soggiorno nell’oscurità; appena percepibili, due ombre che lo attraversano e che ora siamo in grado di identificare, vale a dire il Fred attore della macchinazione e il Fred regista, alias Mystery Man.
L’altro specchio in cui Fred vede la propria immagine è idealmente lo schermo; non a caso la sequenza 15, quella che fa seguito, nell’intreccio, alla notte in cui deve essere accaduto l’uxoricidio, inizia con l’inquadratura in primo piano del televisore di casa spento (è quello in cui sono state visionate le videocassette). Stacco sul salone di casa Madison: vediamo Fred di ritorno dalle scale, ha appena raccolto il plico della terza cassetta.
Un rivolo di sangue scende dal naso di Fred, a causa del pugno; quello stesso rivolo di sangue che nella seq. 43b segnava il viso di Pete dopo aver ucciso Andy ed aver scoperto i filmini porno a cui deve aver partecipato anche Alice. Certo, si tratta di un rivolo di sangue diversa-mente cagionato; tuttavia, in entrambi i casi si offre come “sapore di sé” (il sangue in bocca) da riassaporare di fronte a qualcosa che è penetrato e si è sperimentato languidamente come alieno. In tal senso, il sangue al naso è un’autoaffezione che purifica (“si sta male”) di fronte alla contaminazione di una “carne altra” (quella della vittima).

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