Etnomusicologia oggi
Al giorno d’oggi non esiste una definizione della disciplina unanimemente accettata da tutti coloro che dichiarano di appartenere ad essa. Forse, semplicemente, come già detto in apertura si potrebbe dire che l’etnomusicologia è lo studio di tutta la musica, nella sua accezione più larga, e considerata come oggetto (fatto sonoro), pratica sociale e concetto.
Il campo di studi dell’etnomusicologia non risulta mai chiaramente ed unanimemente definito, questione che è alla base della ricchezza, dell’attualità e vitalità della disciplina (e anche del suo fascino), ma che pone una enorme complessità concettuale al suo stesso impianto teorico metodologico. L'etnomusicologia attuale tende a «formulare nuove problematiche nelle quali la musica, invece di cercare la propria identità nel dato sonoro, simbolizza pensieri e prassi politiche, sociali e culturali del nostro tempo». (Pelinski 2002:697)
«Nell'ultimo decennio l'etnomusicologia ha registrato un sorprendente progresso. … (essa) si occupa di realtà culturali e musicali che costituiscono dei fenomeni globali e che non sono affatto delimitati, e dal punto di vista metodologico dato che il complesso delle sue tecniche si è oltremodo ampliato grazie alle aperture interdisciplinari.
Questa crescita di importanza si è realizzata in virtù anche dei profondi cambiamenti demografici avvenuti in tutto il mondo nonché dello spazio crescente della world music nell'ambito dei mass media, soprattutto dell'industria discografica presente nelle aree metropolitane dove l'emigrazione, l'esilio o le ghettizzazione è condizione di vita normale per le minoranze del terzo mondo. Inoltre lo scontro fra le culture, dovuto alle lotte ideologiche, ai cambiamenti economici, alla povertà e immigrazione, ha determinato un fecondo mosaico di nuovi linguaggi espressivi che collidono e si sovrappongono reciprocamente e, talvolta, rivitalizzano forme e stili del passato» (Porter 1995)
In altre parole l’etnomusicologia si presenta oggi come una disciplina interessata allo studio scientifico di tutte le manifestazioni sonore (ricorrendo all’accezione più ampia del termine “musica”) senza alcuna caratterizzazione geografica o etnica. La svolta in tale direzione viene simbolicamente indicata nella frase di John Blacking al congresso mondiale di musicologia di Berkley nel 1977: “All music is folk music” intendendo che «la musica non può mai essere una cosa a sé stante ..., non può essere trasmessa o avere un significato al di fuori dei rapporti sociali» (Blacking 1986:24) e dunque anche la musica cosiddetta colta occidentale, in questa particolare prospettiva, rientra nel campo d’interesse dell’etnomusicologia.
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