La dottrina del doppio effetto
Elaborata da San Tommaso d’Aquino circa la giustificazione dell’uccisione per legittima difesa.
Dottrina che considera la mescolanza tra bene e male come conseguenza dell’agire umano. Si deve stabilire fino a che punto, rispettando sempre i nostri doveri, possiamo causare insieme al bene, anche il male. Quando un’azione buona ha conseguenze anche cattive, non desiderate, possiamo scegliere di non compiere l’azione oppure, dopo aver fatto un bilancio delle conseguenze, compiere l’azione se le conseguenze positive superano le negative.
Questo è un tipico esempio di impostazione consequenzialistica o teleologica e prevede quattro condizioni:
1. l’atto deve essere moralmente buono o almeno indifferente
2. effetto buono deve essere direttamente inteso dalla gente, quello cattivo deve essere solo previsto o tollerato, ma non direttamente inteso
3. effetto cattivo non deve essere il mezzo per produrre quello buono
4. effetto buono deve essere proporzionalmente max del cattivo
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Dettagli appunto:
- Autore: Priscilla Cavalieri
- Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
- Esame: Etica ed Economia
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