Introduzione alla figura di Salmoside
E chi è Salmoside o Zamolside? Uomo, demone o dio? Compare nel libro 4° delle storie. Dopo esser stato geta, è dacio e diventa gran sacerdote o re molto erudito. Poi con i romani e il cristianesimo sopravviverà tra i goti. Secondo Eliade incarna il genio religioso dei Daci-Geti, rappresentando la spiritualità degli autoctoni vinti e assimilati dai romani. Cosa ne fa una sorta di pitagora dei geti? Questo ritratto lo costruiscono i greci del Ponto e dell'Ellesponto. È da loro che lo apprende Erodoto. Chi è Salmoside per i greci del ponto? È un essere umano, non un daimon. È un ex schiavo di origine geta. Pitagora fu per un tempo il suo padrone. Secondo una tradizione pitagora avrbbe viaggiato in egitto, come facevano i grandi del suo tempo. Da sud verso nord si produce una degradazione del sapere. Pitagora conobbe esistenze anteriori, egli è un demone, l'uomo divino, l'intermediario. Lo dice anche aristotele. In Erodoto Salmoside è qualficato come daimon, theos e uomo. Se il messaggero inviato presso salmoside muore, essi pensano che il dio sia propizio. Chi designa theòs? Salmoside, ma anche priobabilmente il cielo. Così Erodoto esprime l'oscillazione sull'identita di Salmoside. Altro tratto caratteristico del racconto è l'uso di un vocabolario particolare: Salmoside è colui che sa, opposto ai traci che vivono miseramente. Siccome ha frequentato i greci, Salmoside è diventato uomo che conosce, che sa il regime di vita della ionia. Pallido riflesso di pitagora, è però sufficiente a impressionare i geti. Leggendo Erodoto troviamo altri 3 termini implicati con il pitagorismo: immortalità, coraggio, pasto in comune. Erodoto dice che i geti si ritengono immortali, e lo dice anche platone, diodoro, luciano. I geti sono convinti che chi muore se ne va presso salmoside. I pitagorici sappiamo che intendevano la vita come preparazione alla morte. Secondo Erodoto i geti sono i più valorosi tra i traci, e i più amanti della giustizia. Incontriamo qui l'andreìa, che rinvia all'immortalità. I geti quindi sono preparatissimi a combattere e morire. La guerra è così lontana dal pitagorismo? no. Ricordiamo Milone pitagorico, cittadino e guerriero che politcizzo il pitagorismo. Per lottare contro il sibaritismo vanno sviluppate virtù come la sophrosune, la thrupè e l'aretè. Luogo ideale per farlo sono le sissitie= pasti in comune, le corporazioni e gli esercizi ginnici.
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Dettagli appunto:
- Autore: Dario Gemini
- Università: Università degli Studi di Napoli
- Esame: Storia greca
- Titolo del libro: Lo specchio di Erodoto
- Autore del libro: Francois Hartog
- Editore: Il saggiatore
- Anno pubblicazione: 1993
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