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Ermeneutica del soggetto. Occuparsi di sè



La filosofia vuole determinare per il soggetto le condizioni di accesso alla verità, grazie a pratiche di spiritualità. La verità va guadagnata, non è data. L’età moderna comincia quando è la conoscenza a dare accesso alla verità, senza modificare se stessi. Nell’Alcibiade appare lo gnothi seauton come invito alla prudenza per l’esercizio del potere, come necessità pedagogica e monito per giovani. Ma cos’è il sé di cui occuparsi? Il problema nasce tra giovani aristocratici.
Occuparsi del sé è occuparsi dell’anima intesa come soggetto dell’azione. Cura di sé qui è solo cura dell’anima, non c’entra il corpo. Come ci si cura? Conoscendo se stessi. In Platone tutto è subordinato alla conoscenza di sé. Conoscersi avviene grazie alla conoscenza del divino. Conoscersi si identifica con la Giustizia. Dopo aver visto Dio possiamo scendere nel mondo. Gnothi seauton come forma principale della cura di sé. Dietetica economica ed erotica non sono incluse nella cura di sé.
Ora con l’età ellenistica curarsi di sé vale per tutti e si fa per se stessi. Prima l’unica forma della cura di sé era la conoscenza di sé, ora ci si occupa di sé anche in altri modi. La cura si estende all’intera vita e l’età prediletta è quella di mezzo. Kairos vs Hòra. Si comincia dal correggere e dal raschiare, e questa è una funzione tipica della medicina.
Vedi in comune la nozione di pathos degli stoici e i suoi 6 stadi. I terapeuti curano anima e corpo. Therapeuin: atto che guarisce – servitori che obbediscono – tributano un culto.

Tratto da ERMENEUTICA DEL SOGGETTO di Dario Gemini
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