Tv e scuola come curriculum
La tv esercita una profonda influenza sulla nostra gioventù. E' potente anche perché i suoi effetti sono continuamente rafforzati da altri mezzi di comunicazione (il disco, la radio, la fotografia, il film). La scuola è uno dei pochi superstiti sistemi d'informazione fermamente organizzati intorno a modelli preelettronici di comunicazione, richiamando tendenze vecchie: per questa ragione essa vale più di quanto non si pensi, fornendo un marcato contrasto col sistema più recente di percezione e pensiero. Si riconosce in genere che la scuola ha un curriculum, invece lo è. Tutto nella scuola ha un effetto, intenzionale o meno, sulla formazione del giovane.
- Il curriculum è un sistema particolare di informazioni, avente nella sua totalità, lo scopo di influire, insegnare, addestrare, coltivare la mente e il carattere.
- Sia tv che scuola sono curriculum. Ciascuna ha un modo tutto suo di organizzare il tempo e lo spazio, di codificare i messaggi, di definire il sapere; ognuna ha una le sue materie, un ambiente e uno stile caratteristici ed entrambe hanno come scopo il controllo dei giovani. Vista in questa luce la tv costituisce la maggiore impresa educativa attualmente in corso negli Stati Uniti. La prima cosa che un curriculum deve fare è impegnare l'attenzione dei suoi studenti per un certo periodo di tempo. Supponendo che un ragazzo vada a scuola per 13 anni (dalla materna alle superiori), le 11500 ore di percorso scolastico sono inferiori solo a 2 attività: il sonno e guardare la tv (un 30% circa in più del tempo dedicato alla scuola).
- Sia il curriculum scolastico che quello televisivo usano la coercizione: la scuola direttamente, con mezzi legali; la tv indirettamente, con mezzi psicologici. E' un principio di costrizione del tutto differente, incentrato sull'interesse. A differenza della scuola, che prima sceglie le sue materie e poi cerca metodi per attirare l'interesse, la tv sceglie prima i modi per attirare l'interesse, adattandovi poi i contenuti.
- Il curriculum televisivo non deve preoccuparsi di punizioni, l'atmosfera psicologica è favorevole.
- E' analogico, non richiede alcun apporto riflessivo, ma si basa sulla percezione diretta e su risposte emozionali dirette. Le forme analogiche di informazione sono sistemi di codifica che hanno un rapporto reale con quello che significano, mimano, replicano, specificano aspetti riconoscibili della realtà; le forme digitali sono astratte, non hanno corrispondenza naturale con la natura. Finchè si usano delle parole, ci troviamo sempre a una distanza considerevole dalla realtà, perché le parole non sono rappresentazioni della realtà, sono rappresentazioni di idee sulla realtà. Ecco perché ogni lingua è parafrasabile: usando parole diverse si può sempre ripetere all'incirca ciò che qualcun altro ha detto; le parole hanno sinonimi, le figure no. Le forme analogiche non sono parafrasabili. Una figura deve essere percepita perché rappresenti un'esperienza. La capacità di astrazione rimane passiva, si chiede di sentire ciò che si vede, non di capirlo.
- I suoi contenuti sono irrefutabili, non si può controbattere. Impone un modello autoritario (le sue informazioni muovono in un'unica direzione, non si possono rivolgere domande, avanzare reclami, al massimo si può spegnere o cambiare canale ma si rimane impotenti sulla struttura del curriculum) e al tempo stesso sprezzante dell'autorità, intaccando il monopolio della parola scritta, minacciando tutti i sistemi a struttura gerarchica. Nemica delle fondamenta e dei prerequisiti, la tv è ostile alle basi dell'autorità tradizionale, capovolge le gerarchie, crea l'impressione profonda che non esistano motivi razionali per i monopoli del sapere.
- E' al contempo estetico e religioso. Dominano esempi moralistici che fanno leva su dinamiche espositive pseudoreligiose. Il suo stile di insegnamento è la narrazione, la risposta è l'accettazione o il rifiuto sul piano emozionale. - E' indifferenziato, non-gerarchico. Presenta la materia nel suo complesso senza riguardo all'età, al sesso, al livello di maturità o istruzione. Non esistono prerequisiti per guardare la tv.
- Non c'è dilazionamento della soddisfazione, la gratificazione è immediata. Non promette future ricompense, il seguirlo è premio a sé stesso. Questa dimensione di immediatezza è rafforzata dalla durata delle sue lezioni: brevi, concise. - E' incoerente e discontinuo per natura intrinseca (tipico esempio lo zapping tra i canali tv).
- I suoi messaggi si riferiscono a un presente senza soluzione di continuità.
- La preponderanza dell'immagine è massiva, tanto che basta apparire per dare ragione all'essere.
- E' incentrato sull'individuo, non nel senso che le lezioni vengono predisposte per singoli individui, ma perché i singoli imparano individualmente. E' un mezzo individualizzante, la si sperimenta in isolamento psicologico e fisico dagli altri. Seguendo il curriculum televisivo si può adottare un qualsiasi tipo di comportamento (mangiare, sdraiarsi, alzarsi, fare qualunque cosa che soddisfi le proprie necessità).
L'individualismo della televisione conduce al predominio della personalità.
- E' facoltativo, non ci sono materie principali e altre secondarie, non richiede responsabilità di gruppo.
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