Virus Herpes Simplex: patogenesi e immunità
I meccanismi patogenetici di HSV-1 e HSV-2 sono simili. Entrambi inizialmente infettano e replicano in cellule muco-epiteliali, provocano malattia nel sito di infezione, e quindi stabiliscono un'infezione latente nei neuroni che innervano tali cellule. Di solito, HSV-1 si associa a patologie della parte alta del corpo, HSV-2 della parte bassa, in relazione alle modalità di trasmissione.
HSV può causare infezioni litiche in molte cellule, infezioni persistenti in linfociti e macrofagi e infezioni latenti nei neuroni. In genere, la citolisi deriva dall'inibizione virus-indotta della sintesi delle macromolecole cellulari, della degradazione del DNA, della permeabilizzazione della membrana, della distruzione del citoscheletro e della senescenza cellulare. Inoltre, si verificano cambiamenti nella struttura del nucleo, nella localizzazione della cromatina e si formano corpi inclusi intranucleari di Cowdry di tipo A.
HSV infetta inizialmente le mucose oppure penetra attraverso lesioni cutanee. Il virus si riproduce nelle cellule alla base della lesione e infetta i neuroni innervanti raggiungendo per trasporto retrogrado il ganglio. Il virus viene tenuto in latenza grazie all'azione dei linfociti T CD8 e l'interferone-γ. In seguito a riattivazione, esso ritorna al sito di infezione primaria, determinando un'infezione che può essere inapparente o manifestarsi con lesioni vescicolari. Il danno tissutale è causato sia dal virus che dall'immunopatogenesi. Sono necessarie le attività dei linfociti T helper e T citotossici per la distruzione delle cellule infette e per la risoluzione della patologia in atto. Anticorpi contro le glicoproteine virali neutralizzano il virus, limitandone la diffusione, ma non sono sufficienti a risolvere l'infezione.
HSV possiede numerosi mezzi per eludere le difese immunitarie. Esso è in grado di bloccare l'inibizione indotta da interferone della sintesi proteica e codifica una proteina che blocca il trasportatore TAP, impedendo la formazione di MHC I. Inoltre, in grado di sfuggire all'azione anticorpale diffondendo da cellula a cellula.
Nel caso di infezione latente, la riattivazione può essere causata da diversi stimoli, tra cui stress, traumi, febbre e esposizione alla luce solare.
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Dettagli appunto:
- Autore: Salvatore Volpe
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Medicina e Chirurgia
- Esame: Microbiologia Medica
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