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Dura madre encefalica

DURA MADRE ENCEFALICA


Abbiamo visto che nell'encefalo non è presente lo spazio epidurale quindi la dura madre prende contatto diretto con le ossa che sono rivestite da periostio quindi il connettivo fibroso che costituisce la dura madre e il connettivo fibroso che costituisce il periostio sono in continuità tra loro. Infatti molti considerano questi due strati insieme quindi la dura madre è costituita da uno strato esterno (periostio) e uno interno (strato meningeo) che però si possono distinguere nel momento in cui la dura madre accoglie nel suo spessore i SENI VENOSI. I seni venosi si formano nei punti in cui sono presenti le pieghe di riflessione per cui la dura madre si stacca dal periostio accogliendo queste formazioni all'interno dell'encefalo che costituiscono la via di raccolta e deflusso del sangue venoso. 
La dura madre aderisce maggiormente al periostio dei segmenti scheletrici soprattutto lungo le suture, a livello della base cranica e sul contorno del grande forame occipitale ma risulta scollabile dal periostio in una regione che si chiama ZONA DI MARCHAND che si estende dal margine posteriore delle piccole ali dello sfenoide alla protuberanza occipitale interna (corrispondendo in buona parte con la squama dell'osso temporale). Tale zona, sia per il sottile spessore della teca cranica che per la ricca vascolarizzazione proveniente dall'arteria meningea media, è particolarmente suscettibili a emorragie lente nel tempo che possono provocare ematomi epidurali.

La dura madre, dato che è ancorata al periostio, è difficilissimo staccarla dalle ossa del cranio. Si stacca solamente quando si verifica una frattura delle ossa del cranio che provoca una rottura di un ramo di un arteria meningea, ciò provoca la fuoriuscita di sangue a pressione quindi un emorragia. Questa forte pressione riesce a staccare le componenti connettivali in modo tale da creare uno spazio epidurale che comprime le strutture del sistema nervoso. Questa compressione può addirittura provocare il dislocamento di alcune parti dell'encefalo che possono provocare la morte perchÈ per esempio a livello del tronco encefalico ci sono strutture vitali (per la respirazione, per il funzionamento del cuore ecc.) e la compressione di queste strutture può provocare la morte dell'individuo. Quindi nel caso in cui è avvenuta un emorragia si deve intervenire subito per drenare e quindi per far uscire il sangue che si è raccolto. L'emorragia dovuta invece alla rottura di rami venosi è più tollerabile dato che si stabiliscono più lentamente.

Dalla superficie interna della dura madre originano dei setti che si approfondano verso l'interno della cavità encefalica venendo in rapporto con le strutture nervose e permettendo la compartimentalizzazione dell'encefalo oltre che limitare gli spostamenti dell'encefalo stesso.
 Questi setti sono 4:
-Due a direzione sagittale:
GRANDE FALCE CEREBRALE
FALCE CEREBELLARE

-Due a direzione trasversale:
TENTORIO CEREBELLARE
DIAFRAMMA DELLA SELLA TURCICA

Tratto da IL SISTEMA NERVOSO di Luca Sciarabba
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