Cardiopatia ischemica
È importante individuare i soggetti potenzialmente candidabili ad un intervento, soprattutto se in età relativamente giovane oppure se in età avanzata e refrattari al trattamento medico.
Indicazioni allargate alla coronarografia in soggetti relativamente giovani
La comparsa di angina o infarto miocardico in pazienti giovani è un’indicazione ad effettuare alcuni esami tra cui, eventualmente, la coronarografia. Una visita cardiologica ed un test ergometrico vengono eseguiti sistematicamente, mentre l’ecografia a riposo e/o da stress alla dobutamina e gli esmi scintigrafici consentono di valutare l’estensione dell’ischemia e la vitalità miocardica residua di zone ipo o acinetiche.
La coronarografia delinea l’anatomia coronarica ed è indicata in ogni potenziale candidato a procedure di rivascolarizzazione. In tale contesto va inoltre rilevato che in soggetti giovani la rivascolarizzazione è spesso preferibile rispetto alla terapia medica, anche se efficace, da un punto di vista prognostico (stenosi del tronco comune, coronaropatie trivascolari) e di qualità di vita.
Coronarografia in età avanzata
L’esame coronarografico può trovare indicazione in pazienti anziani refrattari alla terapia medica potenzialmente candidati a procedure di rivascolarizzazione. L’incidenza della cardiopatia ischemica in pazienti anziani pone il problema economico dei costi di uno screening coronarografico pressochè sistematico.
Tale esame e la procedura terapeutica che ne consegue devono essere diretti ad un miglioramento della sopravvivenza, ma anche della qualità di vita, soprattutto in pazienti anziani o, più in generale, con spettanza di vita limitata. La coronarografia deve quindi essere riservata ai casi con sintomatologia invalidante e refrattari alla terapia farmacologica. Va inoltre notato che questo sottogruppo di pazienti presenta spesso una coronaropatia trivascolare o lesioni diffusamente calcifiche e che pertanto il bypass aortocoronarico è in genere preferibile all’angioplastica.
Coronarografia nell’insufficienza cardiaca
L’indicazione alla coronarografia nell’iter diagnostico dello scompenso e della cardiomiopatia dilatativa è sempre più comune, soprattutto in soggetti relativamente giovani. Essa consente di identificare pazienti con anamnesi negativa per angina o infarto, la cui manifestazione clinica di una coronaropatia sottostante è rappresentata dallo scompenso. I pazienti con documentata vitalità miocardica possono trarre beneficio dalla rivascolarizzazione.
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