Tematiche in "Cassandra" di Christa Wolf
La Wolf fa uscire questo testo contemporaneamente a Cassandra: offre al pubblico gli strumenti di cui si è servita per arrivare al libro. È l’intellettuale che non si sente su un Olimpo, ma vuole un dialogo con la massa. Ad ovest, per ragioni di mercato esce prima di “Cassandra”.
Questo testo nasce da un viaggio in Grecia fatto nel 1980, forse il marito era rimasto in Germania (la DDR consentiva le uscite, ma trattenendo qualcuno).
Il testo è diviso in quattro lezioni.
Richiami alla lettura di Eschilo, da cui parte per elaborare la figura di Cassandra. C’è un andamento idealistico:disguido della compagnia aerea, nella sala d’aspetto legge Eschilo: prova un’estasi panica. Dichiarazione della Wolf: se si richiama un mito e lo si pone a fondamento di un’opera allora significa che chi scrive assume un atteggiamento storicistico: nel mito ci sono argomenti presenti ancora oggi. È una concezione che si oppone a chi vede nell’uomo un continuo progresso.
La Wolf narra la storia di Cassandra: la guerra di Troia è finita, Agamennone ritorna dalla moglie Clitemnestra,Cassandra è fatta prigioniera.
La Wolf usa la guerra di Troia per censurare l’atteggiamento dei due blocchi: il riferimento è al continuo riarmo degli anni ’80, alla situazione di forte tensione per la costruzione delle basi missilistiche.
Cassandra predice ai Greci che Agamennone verrà ucciso dalla moglie: ci richiede se CAssandra conosca il Greco.
Ipotesi della Wolf: concorrenza nel tempo tra Apollo e Cassandra in relazione alla medicina (cita Eschilo).
Anni ’70, studi di Bachofen la fase primitiva della storia umana è patriarcale, il femminismo degli anni ’70 lo riprende: la fase primitiva è pacifica, lo stato biologico della donna, la procreazione, non prelude alla guerra. Quale è allora l’origine?
La Wolf tiene una sorta di diario, con inserti di vita quotidiana: bambini con armi giocattolo, differenze tra uomo e donna (la bambina con la bambola, il bambino con il carro armato): si chiede come nasce l’imprinting maschio-femmina.
Cita Eschilo: Cassandra, davanti al palazzo di Micene, sa che verrà uccisa.
Vedendo un gruppo di donne siriane velate si dice che Cassandra sarebbe stata una di loro, e si chiede come mai siano diventate così represse.
Tematica della rappresentazione della donna
C’è una domanda: Cassandra si sente straniera? È parallela all’estraneità delle Wolf nella Germania occidentale.
Riflessione sulla differenze di classe quando incontra una donna tedesca, di servizio presso una borghese greca.
Figura di Clitemnestra, riabilitata da molti autori: la Wolfvede in lei la prima femminista. Ha governato Micene da sola per dieci anni, ha sopportato che il marito le sacrificasse la figlia preferita. Uccide per vendetta, si prende l’uomo che le piace e non ha intenzione di dover tornare a piegare il capo.
Osservazione della Wolf: Eschilo, poeta maschio, rappresenta le donne come nemiche fra loro. Il femminismo degli anni ’70 teorizza che il maschio, per regnare indisturbato, crea la divisione tra donne, che invece dovrebbero essere solidali tra loro. In Cassandra raramente ci sono contrapposizioni tra donne: la Wolf riprende le donne che creano una rete tra loro, pur non essendo una separatista (infatti introduce personaggi maschili positivi, Enea e Anchise).
In Eschilo Cassandra è stata l’amante di Agamennone, per questo Clitemnestra la odia: per la Wolf invece le donne sono nemiche fra loro quando non partecipano alla vita pubblica.
Seconda lezione: da Atene si va a Creta, seguendo la traccia di Cassandra. Incontro con due ragazze americane, femministe, in Grecia alla ricerca del sostrato matriarcale.
La Wolf pensa all’incontro tra Enea e Cassandra, interrogandosi sugli spostamenti psicologici del personaggio di Enea. Il testo descrive il loro rapporto d’amore come non erotico, ma utopico, elegiaco. Entrambi vi aspirano ma entrambi sono consapevoli che il loro destino li separa.
Contrapposizione tra le donne americane, che vanno in giro da sole, e quelle greche, che lasciano il loro villaggio solo con il matrimonio. Prova disagio quando vede che il villaggio è popolato quasi esclusivamente da uomini.
Atteggiamento didattico della Wolf, che si interroga su tutto ciò che vede: si chiede come vengono rappresentate iconograficamente le figure femminili. Esempio di Medea, la madre infanticida per gelosia di Giasone. (nel ’94 ribalterà questo mito).
La Wolf non accetta mai in toto la traduzione canonica ma si chiede sempre come si è formato un canone.
La riflessione sul sostrato matriarcale si interroga sugli idoli del neolitico: la dea ella fertilità (poi Demetra) doveva governare il modo di vedere il mondo.
Nota le statuette con ironia, la americane guardano solo quello, è un tratto irrazionale che deriva dal femminismo radicale,per cui si idealizza tutto ciò che è femminile).
In quelle statuetta la Wolf vede al vita quotidiana, mentre nelle grandi statue greche no. L’archeologia risente della proiezione degli ideali di chi trova e espone i contrasti tra gli archeologi:Evans parla della civiltà minoica come pacifica, la Wolf dice che c’erano sacrifici umani.
La Grecia nella seconda guerra mondiale era stata invasa dai tedeschi: la Wolf conosce un partigiano, che parla della lotta di liberazione. Collegamento con la figura di Enea, che lascia Troia e va in esilio.
Descrive Micene ed Argo, città polverosa, con ben poco di mitico.
Cita Eschilo: imparare con la sofferenza: è una cifra anche romantica, e arriva a riprendere Freud.
L’evoluzione dell’umanità, cioè l’abbandono dello stato di natura per la cultura, avviene dimenticando lo stato spirituale, primigenio per giungere all’astrazione (contrapposizione natura-cultura).
Utopia della ricerca di uno stato primigenio (matriarcale) con un’economia agricola e civiltà stanziate, rispetto all’evoluzione successiva della società mercantilistica: la Wolf cerca di arrivare a quello stato in cui la guerra ancora non esisteva e la gente viveva di quello che produceva.
Tematica della contrapposizione tra pensiero maschile e femminile
Il primo è sospinto dalla volontà di progredire, di conquistare, il secondo dall’istinto, dalla natura
Figura di Oreste: uccide la madre per vendicare il padre. Nelle tragedie classiche è il vendicatore, ritorna alla reggia per soccorrere Elettra nella vendetta: la donna non ha questa forza per sua natura intrinseca. La Wolf si sofferma sul matricidio, tabù nelle cultura antiche, anche se in molte tragedie Oreste viene definito”innocente”.
Troia è un modello per un’utopia, nella fase precedente al bellicismo degli Achei.
La terza lezione, Berlino ’81, coincide con l’aumento della lista di coloro che vanno ad ovest. Molti avvertono l’immediatezza della guerra, il senso di declino della DDR.
Sono gli anni del femminismo: se c’è diversità tra uomo e donna c’è anche un diverso modo di scrivere? È un problema non ancora risolto. La Wolf conclude che è probabilmente vero che c’è una diversità tematica, le donne trattano contenuti diversi con diversa attenzione perché le donne sperimentano una realtà diversa dagli uomini per motivi storici e biologici.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Federica Maltese
[Visita la sua tesi: "Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Lettere
- Esame: Letteratura tedesca
- Docente: Anna Chiarloni
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