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"Cassandra" di Christa Wolf: la figura della donna

Rivisitazione del mito di Cassandra


È un testo difficile, ma ha il vantaggio di giocare sul sostrato mitico. C’è la rivisitazione del mito, reinterpretando la figura di Cassandra. C’è inoltre una chiave attualizzante, vista nel riarmo, nel bellicismo che porta alla repressione all’interno del palazzo. La reggia è il simbolo del potere, che si oppone alle rive dello Scamandro, dove si raccolgono le popolazioni più diverse per classe  sociale e per etnia…nel palazzo c’è la mistificazione, la facciata, come in tutti i meccanismi di potere.
L’altro discorso è l’individuazione, la ricerca di un humus, di un fermento ideologico primigenio, materno, in grado di tutelare l’uomo: da  qui la riflessione sul femminismo.
Cassandra è un personaggio in evoluzione: all’inizio del suo percorso è la figlia del re, appartiene al potere. È perfino arrogante, ma poi aprirà gli occhi, capirà le etichette messe alle imprese e al potere.
Il tutto si interseca con il mito, la sua veggenza. Il mito è importante perché cogliamo una sollecitazione sul mondo di oggi, su aspetti così consueti che ormai non riusciamo più a distogliere lo sguardo.
Il percorso di Cassandra è anche un percorso verso la morte, la sua “bildung” è circolare, e al suo interno c’è la rielaborazione del passato, della propria infanzia.
A differenza di Rita però, c’è la morte: è un’umanità che corre verso la distruzione.
Dal punto di vista letterario c’è il problema di lavorare su un doppio piano, quello dell’anamnesi e contemporaneamente riferirsi alla situazione presente: per l’autore si tratta allora di caricare la pagina di riferimenti (Saffo, Eschilo…). Usa il flusso di coscienza: Joyce è un maestro.
Nella prima pagina, però, vediamo che l’io narrante si sovrappone al personaggio di Cassandra: è qualcuno che osserva la porta dei leoni a Micene e intanto riflette.
“con questo racconto”: è un incipit ambiguo, che può celare l’autore o introdurre già Cassandra; il trapasso da una voce all’altra è impercettibile.
Anche alla fine, con quell’ “io resto” attualizzante, le due voci si compenetrano impercettibilmente.

Personaggi in Cassandra


MARPESSA: è una schiava. La sua figura è fondamentale. Avrebbe voluto, in un atto di libertà,conoscendo la fine a cui sarebbero andati incontro, suicidarsi con i due gemelli di Cassandra. Progressivamente si decostruisce la figura del guerriero: Agamennone, Achille, non sono più celebrati, ma vediamo Agamennone che geme e vomita.
ENEA: c’è senz’altro dell’amore tra i due, ma comunque sempre in forma platonica: c’è una grande intensità di sentimento tra i due, che però sembra non consumarsi (anche se  un piccolo accenno non manca). Risente degli studi antropologici, che pongono l’accento sulla scissione tra sentimento e sesso: chi la inizierà all’atto sessuale sarà Pantoo,il greco, per cui Cassandra non nutre particolare simpatia. L’unione sesso-sentimento è per noi un dato di fatto, ma non fu così da sempre: questa idea nasce in età Romantica. Ad ogni modo Enea funge da faro di riferimento per Cassandra.
CLITEMNESTRA: c’è simmetria tra le due donne. Non è la consorte  feroce, è altro. È una figura forte, come Ecuba.
A pag 14: la figura del guerriero viene presentata come ciò che connette la violenza bellica alla virilità (non manca l’aspetto caricaturale).
Incidenza del corpo: la veggenza di Cassandra è accompagnata da manifestazioni fisiche, che richiamano l’attacco epilettico (cfr.la tarantola negli studi di De Martino).
PANTOO: all’inizio c’è rivalità tra lui e Cassandra. Si parla del potere dell’oracolo, che viene consultato per le questioni e le imprese fondamentali.
Pg 17: siamo nel presente, il carro è davanti all’entrata di Micene. Marpessa trattiene i bambini, la sua figura è ancora una volta inquadrata nella maternità: tutela i figli in quanto bambini, non perché sono di Cassandra.
Pg 18: questione della guerra, attualizzazione sul riarmo delle due Germanie. Si vuole battere il nemico, non conoscerlo. Dalla riflessione sulla guerra c’è subito il passaggio al ricordo d’infanzia.
PRIAMO: presentato come capace di vivere in mondi fantastici ( riferimento ai primi anni della DDR, allusione la caso Biermann “io sono stata quella che ha tradito la sua città).
Episodio della deflorazione rituale: umiliazione della deflorazione in sé, ma anche del non essere scelta. Tra le fanciulle non c’è comunicazione, non c’è “solidarietà tra donne” .Sopraggiunge Enea. Il loro amore è cifrato dal silenzio, dal non detto: allusione al rifiuto del linguaggio convenzionale, perché il linguaggio dell’amore è fatto dal non detto, si rifiuta quello che ormai è sentito come logoro.


Parallelismo tra Cassandra e la Wolf


Dal punto di vista letterario c’è il tentativo di rinnovare altre strade rispetto a quelle volute dall’ideologia socialista, valorizzando per esempio il corpo in contrapposizione alla ragione come veicolo di un progresso che conduce l’uomo alla bomba atomica.
Nel testo ci si abitua alla situazione di guerra, quasi sembra normale.
La donna è vista come preda, a disposizione del maschio:in questo Enea è una figura diversa.
Pg 24: molte donne sono levatrici: la  storia della medicina è legata originariamente alle donne. Spesso sono vecchie:rappresentano il sapere, hanno l’esperienza della nascita, hanno qualcosa di selvaggio, di originario.
L’invocazione a Cibale rimanda ad un sostrato matriarcale: è una dea primitiva il cui culto è ancora attivo presso il ceto popolare.
Si affianca ai nuovi culti giunti dal palazzo, dall’era patriarcale.
Difficoltà di Cassandra a staccarsi dal palazzo (per Christa Wolf, dall’ideologia marxista) pur sentendoli bisogno di guardare altrove.
Pg26: si parla di pratiche orientali, come la danza, e a donne dalla pelle bruna, si allude ad una migrazione. Cassandra è scandalizzata da questa esibizione dei corpi (è un’aristocratica):attraverso questo mondo “basso” vede altri mondi, e ne è attratta e spaventata allo stesso tempo.
Pg 27-28: la cosa più importante è accettare il proprio cambiamento, che è doloroso ma necessario. Pantoo, così come Manfred, è  un cinico.
Cassandra ha paura della morte, ma non vuole  perdere la coscienza fino alla fine, vuole dare testimonianza.
Achille è una figura fortemente negativa, è soprannominata “la bestia” (das vier) nel senso più rozzo del termine. Polissena, la sorella di Cassandra, verrà sgozzata sulla tomba di Achille: Cassandra né è gelosa perché è bella e ha molti amanti, la vede come una concorrente (va verso il sacerdozio, ma è attratta dalla vita della sorella). C’è  scissione tra amore sessuale e sentimentale
È un momento di crisi per la Wolf: le apparenze la sostengono, è un personaggio famoso,eppure sente la vita che le sfugge: Cassandra ha  un fondo di conformismo, nel palazzo va tutto bene e c’è chi ha una resistenza dell’io alla verità.


La figura della donna


Cassandra (come già la Gunderrode) vorrebbe essere uomo: la gerarchia sacerdotale privilegia gli uomini che vestono però abiti femminili (simbolo di un sostrato matriarcale).
Nel palazzo inizia ad affermarsi la figura di Eumelo (negativo, parallelo a Mangold): rappresenta l’apparato repressivo della Stasi, i servizi segreti, l’irrigidirsi del sistema e la mistificazione della verità: il potere arriva a sollecitare oracoli positivi.
ANCHISE: il padre di Enea è una figura positiva, conosce la vera storia di Troia. A pag 41 si ricorda la sua spedizione, che non porta risultati: gli scribi la fanno passare per una grande spedizione perché il potere edulcora i fallimenti, grazie all’organo informativo –scribi o giornalisti- consenziente.
Ricordi di infanzia come armonia domestica: analessi.
Si narra di Esiona, una sorella di Priamo che viene rapita a scopo di nozze da uno spartano (è la fase di passaggio matriarcato-patriarcato). Il ratto della donna reale segna questo passaggio, perché la donna reale fa si che il potere abbia consistenza.
Inizialmente Ecuba partecipa al consiglio con Priamo, poi gradualmente viene esclusa.
In pagine mutuate da Freud la Wolf indaga lo specifico erotico delle donna: diverso rapporto onirico con Enea (figura dell’assenza), la Wolf cerca un altro tipo di approccio con i sentimenti, nell’interazione tra piacere erotico e dipendenza/paura.
Enea rappresenta la purezza, la sincerità, è incapace di mentire.
Nell’avvicinamento alle donne dello Scamandro Cassandra sente il suo corpo: il corpo somatizza (un grosso dispiacere ha conseguenza fisiche): il corpo di Cassandra registra la menzogna del palazzo, si rende conto che l’amato padre non è quello che pensava. Una voce le dice la verità (la casa reale ha estorto a Calcante un oracolo positivo) ma Cassandra subito non vuole ascoltarla. Enea non cede di fronte alla verità: Cassandra ha un attacco epilettico, simbolo della sa difficoltà ad accettare la consapevolezza che lei vede ciò che sta succedendo.
Pg 53: riabilitazione di Clitemnestra. Agamennone non capisce neanche la situazione.
La Wolf fa riferimento al fatto che nessuno vede ciò che gli accade intorno(anche attualmente): Cassandra vede invece la realtà, ma è considerata pazza.
Arisbe, la prima moglie di Priamo, vive nella comunità dello Scamandro.
Episodio di Paride: timore di chi è al potere di perderlo: per un sogno premonitore che dice che Paride causerà la rovina di Troia, deicide di uccidere il bambino. Un pastore non osa ucciderlo, Paride cresce e torna.
Fine pag 57: allusione ai giochi internazionali della gioventù della fine anni ’70 a Berlino est  (riconoscimento statuale della DDR, prestigio, ma preoccupazione delle strutture poliziesche: controllo serrato con la disposizione di un limitato afflusso di giovani da altre regioni a Berlino est).
Pg 60:allusione alla censura della DDR: silenzio del palazzo, non si ha più  la capacità di nominare le cose, i fatti.
Briseide: è la figlia di Calcante (traditore), innamorata di Trailo, che Achille uccide e sfigura.
Cassandra scende dal palazzo alla comunità marginale: pacifismo, aggregazione, non bellezza (in senso greco), allegria: cantano, cucinano, imparano.
C’è lo scenario della guerra, le due armate l’una contro l’altra, ma anche la vita quotidiana che procede durante i dieci anni di assedio: i mercati sono frequentati sia dagli Achei sia dai Troiani. Agamennone compra un gioiello, è arrogante.
La zona dello Scamandro è immersa nei boschi, tra le montagne, simbolo di schiettezza, di ribellione.
Intanto Eumelo impone agli scribi di manipolare il linguaggio ed è sospetto chiunque non si allinei al cambiamento (linguaggio stampa della DDR); inoltre recluta giovani addestrati a controllare la popolazione.
Attraverso la figura di Achille introduce l’interrogativo sulla connessione violenza-virilità-sessualità.
Il rapimento di Elena è una farsa. Paride è presentato come estremamente arrogante, emerge in tutta la sua bellezza e vanità. Lui non ama Elena, ma il fatto di potersene fregiare: compare di nuovo il tema della donna-oggetto, mercificata. Con le parole di Paride cade una concezione etica che fino ad allora era stata rispettata.
Versuchen: sperimentare, mettersi in gioco.
Erfahren: sperimentare, fare esperienza.
La famiglia reale isola Cassandra per il suo rifiuto ad appoggiare la voce sul rapimento di Elena. Quando ha le convulsioni non si fa ricorso ad Enone (conoscitrice delle erbe, simbolo del matriarcato),ma ai medici.
Difficoltà ad uscire dagli schemi conformistici, ad abbandonare i propri privilegi. Si illude di poter avere libertà di parola, e contemporaneamente mantenere il suo status.
Gradualmente ci si prepara alla guerra, ma senza che l’opinione pubblica ne sia effettivamente consapevole. Con l’arrivo della terza nave cambia anche il linguaggio: a ciò che si ripete continuamente si finisce per credere.
In Cassandra non c’è amore romantico. Irigaray: la femminilità non è altro che la proiezione del desiderio maschile.
Pantoo attratto dalla malattia di Cassandra, dalla sua subalternità, ma lei stessa avverte un tratto di subalternità, che altrove è collegato è collegato alla minaccia come fonte di piacere.
Perché Cassandra non rivelala mistificazione di Elena  da subito? L’Eumelo che è in lei lo impedisce: c’è un aspetto di autocensura, conformismo e silenzio introiettato.
Allusione ai partigiani, Enea combatte tra le montagne.
Briseide torna dagli Achei, parallelismo con Sarah Kirsch, che era fuggita ad Ovest (il suo vero nome non era Sara, ma lo prende per memoria storica).
Dopo averla accompagnata al campo acheo Cassandra viene perquisita: servilismo, disposizione ad obbedire.
Potere della stampa: Krauss afferma che un fatto stampato sui giornali diventa vero.
Ettore: è un personaggio costruito, lo si fa diventare eroe. Elemento sociale: se la società riveste l’uomo di un alone di eroismo egli non può sottrarsi.
Episodio del cavallo: Cassandra riflette sul ruolo di Eumelo e sul fatto che la repressione sarà sempre utile. Parallelismo: con l’unificazione la Stasi è  assorbita dai controlli occidentali: la repressione è espressione del potere in generale.
Attenzione alla natura, all’ambiente: la comunità dello Scamandro e Anchise, che scolpisce figure in legno. Si rifà alle comuni degli anni ’70.
È una comunità che si esprime con il corpo e il silenzio: c’è un senso di libertà, il pacifismo è continuamente rievocato.
Cassandra si interroga ancora sulla sua appartenenza a Troia. C’è il parallelo Priamo-gerontocrazia alla fondazione della DDR.
Perché Cassandra non parte  con Enea? Lui la ama, glielo chiede…certo, da un parte c’è il mito, che ingabbia. Ma d’altra parte Enea è il prototipo dell’eroe,è la freccia lanciata verso il futuro, verso la rifondazione di un’altra Troia. Cassandra rifiuta la monumentalità. C’è un eco del Faust: a furia di procedere, muore la coppia di anziani.
Alla Wolf interessa scrivere una storia diversa dall’Iliade, non maschile, eroica, ma fatta di vita quotidiana, dalle donne –femminismo  e microstoria.
Cassandra non ha la funzione di eroina, ma di testimone.
La figura femminile non è comunque mitizzata: c’è anche la via della disponibilità all’essere subalterno, alla complicità.
POLISSENA: Achille la vuole, Ettore è disposto a dargliela in cambio di un tradimento. Lei sembra condiscendente (ambiguità del personaggio), Troia la innalza come eroina. Intanto Briseide fugge nella comunità dello Scamandro.
p.144: le amazzoni. Ampia pagina su Pentesilea. Nodo ideologico sul “noi” donne di Pentesilea a cui si contrappone il “noi esseri umani” di Arisbe. C’è il timore di irrazionalismo, di incrudelimento della donna. Pentesilea rappresenta la determinazione che porta alla morte.
Lo Scamandro è un laboratorio utopico, di vita. Si cerca di far avanzare il futuro dentro l’oscuro presente,  c’è la volontà di tenere in piedi un sogno, un impulso. Qui compare l’unica allusione all’aldilà.

Tratto da CHRISTA WOLF: LE OPERE E I TEMI PRINCIPALI di Federica Maltese
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