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Definizione di tesoro della monarchia


IL TESORO DELLA MONARCHIA. Questa espressione è nuova e compare solo a partire dal 1421. In questo contesto il concetto viene introdotto in base all'esperienza aragonese per indicare soprattutto il dovere della monarchia di proteggere gli ebrei anche se la relazione fiscale è antica e duplice, dato che le comunità partecipano alle imposte dirette, alle collette e alle sovvenzioni nell'ambito dell'universitas della teeea come una sezione originale, per poi versare separatamente la gisia. La gisia, come imposta di capitazione, fa parte dei segni di riconoscimento simbolici che comportano l'abbassamento della condizione degli ebrei. L'antica gisia era molto modesta e permette di seguire l'evoluzione demografica e la capacità fiscale delle principali giudecche. Questa fonte fiscale, di reddito sicuro, è stata alienata precocemente dalla Monarchia: prima a cavalieri al suo servizio durante i Vespri e a funzionari; poi dopo il 1392 a rabbini particolarmente fedeli e a giudici e segretari di Corte; dopo il 1430 a membri della piccola nobiltà locale e a creditori della Corte. È la gisia a darci l'immagine di un antico stato della popolazione ebraica dell'Isola, un punto di partenza del popolamento.

Tratto da STORIA MEDIEVALE di Gherardo Fabretti
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