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Regole di prudenza in Hobbes



In conseguenza a ciò Hobbes con leggi di natura non intende contenuti etico – religiosi universalmente condivisi come voleva Grozio, ma regole di prudenza che sono insite nella natura umana; quindi conclusioni a cui la  retta ragione umana giunge, di fronte ad una decisione da prendere o riguardo ai rapporti con il sociale. La conclusione di ciò è il fatto che secondo Hobbes è il timore e non l’istinto naturale alla socievolezza come voleva Grozio, a spingere l’uomo a costituire nuclei sociali, dal momento che nello stato di natura la conservazione dell’individuo risulta precaria. L’esperienza di tale precaria situazione, “costringe” l’uomo a disciplinare i rapporti con gli altri. E per esperienza Hobbes intende proprio il consolidarsi attraverso la storia di giudizi e punti di vista che si corroborano via via con l’osservazione.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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