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La politica economica di Luigi Einaudi - 1947 -


Il nuovo governo aveva due ministri chiave: Mario Scelba agli Interni e Luigi Einaudi al Tesoro. Scelba era un conservatore inflessibile, e sotto la sua direzione polizia e carabinieri non solo vennero epurati da tutti gli ex partigiani, ma furono incoraggiati a intervenire con forza e brutalità contro tutte le manifestazioni operai e contadine che oltrepassavano i limiti di tolleranza, la cui soglia, naturalmente, era risicatissima. La malfamata Celere di Scelba avrà un posto tutto suo nella storia.
Einaudi nel giro di pochi mesi fece quello che Scoccimarro non era riuscito a fare perché gli era sempre stato impedito: abbassare il livello dell'inflazione. Quella di Einaudi fu una classica politica deflazionista: nel 1947 ridusse drasticamente la quantità di moneta in circolazione congelando il 25% di tutti i depositi bancari e introducendo altre restrizioni di credito, raggiungendo lo scopo. L'innegabile vittoria della politica antinflazionistica portò però con sé alcune conseguenze negative, tra cui il duro colpo assestato alla PMIndustria, danneggiata dalla restrizione del credito, e a catena, al proletariato industriale, vittima di numerosi licenziamenti. Ne guadagnò invece la classe media urbana, a stipendio fisso, che vedeva finalmente un tentativo di salvaguardare il loro livello di vita.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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