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La famiglia cristiana degli anni '50


Per tutti gli anni '50 la predicazione del messaggio sociale della Chiesa presso le masse cattoliche si incentrò sul tema della santità della famiglia cristiana. Era la famiglia, del resto, l'istituzione sociale che fra tutte ispirava maggiore rispetto e passione tra i cattolici italiani. La dottrina cattolica dell'epoca asseriva a chiare lettere la priorità della famigilia sulla società civile, giustificata su considerazioni di carattere storico (fu la prima forma di organizzazione sociale) ed etico (la società è un mezzo per assicurare alla famiglia ciò che è indispensabile al proprio fine). Una dottrina che la Chiesa utilizzò in maniera emintentemente politica, sottolineando sempre i doveri dello Stato di proteggere la famiglia e di aiutarla al compimento della sua missione senza intervenire se non quando essa avesse fallito. Il messaggio era chiaro: la famiglia cristiana aveva più diritti che doveri nelle relazioni con la collettività, e dunque con lo Stato. Una ideologia che non fu comunque esente da critiche, imputata di andare incontro ad un familismo esasperato che isolava la famiglia dalla società; accusa fondata solo parzialemte, essendo innegabile il contributo di tale atteggiamento in direzione dell'apertura verso un più ampio contesto sociale. Dall'altra parte è pur
vero che la famiglia doveva conoscere, amare e servire la Chiesa e che un corretto rapporto tra famiglia e Chiesa era considerato prioritario dal Vaticano rispetto a quello tra famiglia e società.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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