La struttura aspettuale di Arrivée d'un train - Lumière -
Se si guarda alla struttura aspettuale del nostro film, si è portati immediatamente a riconoscere l’insorgere di un’aspettualità temporale inglobante.
È possibile notare come la terminatività inglobante sia resa attraverso procedure temporali: l’omologazione dell’osservatore al gruppo di persone in attesa del treno istalla una configurazione discorsiva inglobante che è quella dell’attesa. Tale procedimento qualifica immediatamente una spazio, lo spazio occupato dallo spettatore, come spazio dell’attesa, spazio terminativo inglobato. A partire da esso, lo sguardo dell’osservatore costruisce una struttura aspettuale percorribile e percorsa dal treno che si avvicina e che determina con suo movimento.
Si può ritenere che la scala dei piani secondo cui si struttura il nostro film corrisponda all’aspettualità spaziale che abbiamo cercato di individuare: si va dal Tot. si costituisce come spazio incoativo, al P.P. che si costituisce come spazio terminativo, mentre i piani intermedi costituiranno lo spazio durativo del processo, secondo la seguente struttura:
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Dettagli appunto:
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Autore:
Nicola Giuseppe Scelsi
[Visita la sua tesi: "A - Menic / Cinema. Da Dada al Progetto Cronenberg"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Semiotica dei media
- Docente: Guglielmo Pescatore
- Titolo del libro: Il narrativo e il sensibile. Semiotica e teoria del cinema
- Autore del libro: G. Pescatore
- Editore: Hybris - Bologna
- Anno pubblicazione: 2001
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