Analogia entis. Guglielmo d'Auvergne e Tommaso d'Aquino
I filosofi medievali attraverso il termine analogia danno vita a diversi significati, matematico, metafisico, logico-ontologico, mistico. In Scoto Eriugena confluiscono tutti questi significati. Guglielmo d’Auvergne a proposito del rapporto Dio-creatura afferma che l’essere di Dio non è identico a quello delle sue creature ma analogo. In questo modo egli avvia la famosa dottrina scolastica dell’analogia entis. Tommaso estende poi questa dottrina affermando che la differenza di base sta nel fatto che in Dio essere ed essenza coincidono ed è per questo che Dio è un essere necessario; per il creato invece non c’è tale coincidenza e l’essenza ha a che fare anche con gli attributi che tale essenza assume. Tommaso ha distinto inoltre due tipi di analogia: di attribuzione che riguarda il rapporto tra due termini simili e che è di carattere qualitativo; e di proporzionalità che ha a che fare con l’uguaglianza di due rapporti diversi e riguarda esclusivamente il sapere matematico
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Dettagli appunto:
- Autore: Carlo Cilia
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
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