La funzione dell'oggetto nella scenografia teatrale
Possiamo precisare meglio la differenza tra figura astratta e figura concreta riferendoci alla definizione di oggetto come segno. Un oggetto, infatti, è segno della propria funzione. Ora, se è vero che tutti gli oggetti sono disponibili ad un numero imprecisato di funzioni, è altrettanto vero che ciascuno di loro ha anche una funzione ben definita dall’uso quotidiano. Ma questo non vale per le figure geometriche, che non rappresentano alcun oggetto d’uso.
Possiamo allora anche dire che una scenografia concreta è una scenografia costituita da oggetti d’uso (indipendentemente dal fatto che poi vengano utilizzati con la loro classica funzione); una scenografia astratta è una scenografia costituita da oggetti concettuali, apragmatici.
Una differenza importante tra oggetti concreti e oggetti astratti, è la sostanziale neutralità dei secondi. Un oggetto concreto, ad esempio un letto, può, come abbiamo detto, essere usato per qualcosa che non c’entra niente con la sua funzione, ad esempio per simulare una barca. Pur simulando una barca, uno spettatore non potrà mai dimenticare che quello è un letto. Un problema del genere non si pone in caso di oggetti concettuali.
Tra oggetti concreti e astratti si collocano gli oggetti tecnici, quelli cioè fuori dall’ambito dell’uso quotidiano eppure non concettuali. Sono oggetti che per la loro eccezionalità, pur essendo concreti, finiscono per essere anche un po’ astratti, perché fuori dalla nostra vita quotidiana.
Un esempio sono le strutture sceniche costruttivistiche utilizzate nelle rappresentazioni biomeccaniche di Mejerchold. Era una scenografia funzionale ai movimenti degli attori, alle loro evoluzioni acrobatiche. Secondo Mejerchold,infatti, bisognava negare lo psicologismo degli attori per puntare all’esaltazione del loro movimento corporeo.
Riassumendo abbiamo quattro tipi di oggetti:
- Oggetti d’uso quotidiano usati con la loro funzione
- Oggetti d’uso quotidiano usati in altri modi, con esito straniante
- Oggetti concettuali o privi di funzione
- Oggetti tecnici usati in funzione delle evoluzioni dell’attore
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letterature comparate
- Docente: Domenico Tanteri
- Titolo del libro: Leggere il teatro
- Autore del libro: C. Molinari - V. Ottolenghi
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