Il flusso migratorio della globalizzazione

LE ORIGINI DELL'IMMIGRAZIONE RECENTE. I movimenti transnazionali non operano certo in modo casuale né in maniera indipendente dalle politiche e dalle economie di larghi sistemi. La portata e la selettività del flusso migratorio vengono filtrati attraverso leggi nazionali e politiche locali. Alcuni esempi: l'immigrazione asiatica è sempre stata altamente selettiva, indirizzando popolazioni da paesi legati agli USA da conflitti bellici passati (Filippine, Corea, Taiwan, Vietnam e Cambogia) o da alleanza posticce (Cina, Hong Kong). La maggioranza delle popolazione e dei relativi capitali prodotti veniva riversata così sulla costa occidentale. Lo sviluppo della comunità latina è legata alla relazioni tra Messico e USA, così i conseguenti movimenti di massa verso la California; i conflitti USA vs Cuba hanno portato allo spostamento di grandi masse cubane verso la Florida (Miami). Ancora, le comunità portoricane e caraibiche scelgono NY perché facilitate dall'inglese, lingua usata durante il colonialismo.

17. INTEGRAZIONE, CLASSE E STRUTTURA ETNICA DELLE TRE CITTÀ. Ogni città ha una diversa risposta all'etnia specifica che vi opera. I coreani hanno preso il posto degli ebrei nel clima di xenofobia generale di LA e NY; i messicani hanno trovato fortuna nel campo della ristorazione e degli uffici a NY ma non a LA dove svolgono soprattutto attività di giardinaggio e di lavoro agricolo.

18. IL RUOLO DEGLI IMMIGRATI NELLE STRUTTURE POLITICHE. A LA le minoranze etniche devono avviare delle coalizioni territoriali per influenzare le strutture politiche e solo recentemente, con l'aumento degli elettori latini, soprattutto messicani, la ruota ha iniziato a girare.
A CH il divario tra portoricani e messicani, l'incapacità di andare d'accordo tra latini e afro americani ha sancito e sancisce ancora il predominio bianco.
A NY nessuno comanda realmente e si combattono sottogruppi e micro sistemi politici assortiti e diversi.