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La V.G.I.K. e la Poetika Kino

La V.G.I.K.  e la Poetika Kino


I teorici e i cineasti sovietici riuniti in seno al V.G.I.K., la prima scuola di cinema di Kulesov, sistematizzeranno questa funzione; ci saranno delle differenze di analisi e anche delle nette contrapposizioni tra Pudovkin, Ejzenstein e Vertov, ma essi resteranno unanimi nel riconoscere al montaggio il ruolo preponderante, perché mostrare qualche cosa come ognuno la vede, significa non aver compiuto assolutamente nulla. Ma è in Poetica Kino che l’ipotesi del cine linguaggio viene formulata più esplicitamente: nel suo articolo Tynjanov precisa che nel cinema, il mondo visibile è dato non in quanto tale, ma nella sua correlazione semantica, altrimenti il cinema non sarebbe che una fotografia vivente; egli anticipa anche la concezione pasoliniana del cine-linguaggio, quando scrive che per quanto strano sia, se si stabilisce un’analogia tra il cinema e le arti della parola, la sola legittima non sarà quella tra il cinema e la prosa, ma tra il cinema e la poesia.

Tratto da ESTETICA DEL FILM di Nicola Giuseppe Scelsi
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