Lo spettatore: da dato di fatto ad oggetto di indagine
Successivamente, in occasione della svolta che caratterizza il dibattito sul cinema tra gli anni ’50 e ’70, si assiste ad un rapido ricambio di coordinate:
- le definizioni “per essenza” vengono sostituite da ricerche “per modelli”,
- l’approccio sintetico e globale cede il posto ad interventi di tipo disciplinare,
- alla libertà nei prelievi viene preferito il rigore metodologico: insomma, le teoriche lasciano il posto alle teorie;
- lo spettatore passa adesso da dato di fatto a oggetto d’indagine, e cioè qualcuno o qualcosa che viene inquadrato tra i portati dell’esperienza e ricomposto nelle sue linee essenziali in rapporto agli strumenti e agli scopi della ricerca.
La trasformazione ribalta le vecchie abitudini, rinnova le condizioni del gioco, ridisegna la mappa dell’intero territorio; permette di valutare sia la crucialità di alcune esperienze(la filmologia) sia la prudenza di altre(la critica); giustifica l’entrata in campo di due fatti inediti:
- una distribuzione ineguale dei rinvii allo spettatore
- una molteplicità dei profili messi in luce.
Quest’ultimo dato è essenziale, spiega forse meglio di altri la logica in base alla quale viene articolato il dibattito; infatti per rendersi conto delle aree che ormai compongono il paesaggio basta passare in rassegna i modi in cui le diverse scienze impostano il loro impatto con lo spettatore. Ad esempio:
- per la psicologia, attenta all’attività percettiva e ai processi cognitivi, egli è il perno attorno a cui ruota la situazione filmica;
- per la sociologia, interessata alle interazioni e ai comportamenti, egli è uno dei fattori dell’istituzione cinematografica;
- per la psicanalisi, sollecitata da un funzionamento in parte analogo a quello del sogno, del feticismo, del voyeurismo, egli è un componente del dispositivo filmico;
- per l’economia, intenzionata a seguire i percorsi di una merce, egli è il punto di congiunzione di bisogni e di consumi;
- per la semiotica, sedotta dalle architetture simboliche e dai flussi comunicativi, egli è uno dei poli del circuito delle parole.
Continua a leggere:
- Successivo: Lo spettatore come decodificatore
- Precedente: Le teorie sul film e lo spettatore
Dettagli appunto:
-
Autore:
Nicola Giuseppe Scelsi
[Visita la sua tesi: "A - Menic / Cinema. Da Dada al Progetto Cronenberg"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Semiotica dei media
- Docente: Guglielmo Pescatore
- Titolo del libro: Dentro lo sguardo - Il film e il suo spettatore -
- Autore del libro: F. Casetti
- Editore: Bompiani
- Anno pubblicazione: 1986
Altri appunti correlati:
- Diritto Internazionale
- Psicologia dello Sviluppo
- Linguaggio e comunicazione
- Semiotica
- Linguistica Generale
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Peter Eisenman e il Linguaggio della Forma. Verso una teoria aperta per la definizione di una nuova metodologia progettuale.
- Il linguaggio giovanile digitale delle nuove generazioni
- L'uso della musica per promuovere l'apprendimento dell'italiano come lingua seconda
- L'inglese a portata di Clil - potenzialità e criticità di una metodologia per l’apprendimento della lingua inglese alla Scuola Primaria
- CAALM: Proposta di un test per la valutazione della comprensione lessicale e morfosintattica in CAA
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.