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Storia del sistema formativo integrato


Il sistema formativo integrato è costituito da un quadrilatero ovvero dalla famiglia, dalla scuola, dagli enti locali e dall’associazionismo, ognuno dei quali sono specifici e complementari; specifiche perché ogni agenzia è chiamata ad esplicitare in proprio campo formativo ed insieme portano avanti un progetto educativo – formativo complementare e complesso.
Per quanto riguarda gli Enti locali, essi sono governi periferici dello stato, che assolvono ad alcune mansioni politiche del territorio locale.  
Questi enti hanno subito 3 stagioni formative:
1 stagione: dalla costituzione della Repubblica sino agli anni '70 ha assunto una posizione prettamente assistenzialistica nei confronti della scuola che ancora a quell'epoca la stessa scuola presentava anomalie, disfunzioni e precarietà.
2 stagione: dagli anni '70 sino agli anni '80, gli enti locali puntano il loro interesse e le loro politiche d'azioni verso l'extrascuola quindi inizia a gestire e a sperimentare i centri culturali, i parchi giochi e le altre agenzie, mettendo i giovani in condizioni di poter fruire di spazi, organizzazione e strutture nuove.
3 stagione: dagli anni '80 in poi gli enti locali mirano ad un'alta progettualità e comincia a svilupparsi il sistema formativo intendendolo come “INTEGRATO”, nonostante ancora oggi rimane il divario fra nord e sud.
L’associazionismo, altro punto del quadrilatero, risulta una risorsa irrinunciabile, perché rappresenta il settore che si occupa del privato sociale, impiegando bene il tempo il tempo libero e rendendosi al tempo stesso luogo di aggregazione.  
Nel nostro paese esistono varie agenzie addette all'associazionismo che si suddividono in laiche e cattoliche, le prime sono: Arci, Endas, ecc.., le seconde sono: azione cattolica, Acli ecc.. Esse, tutte, sperimentano volontariato, iniziative educative culturali no profit in accordo si all'intervento pubblico che a quello del mercato sociale. Questi centri si dividono per giovani, adolescenti e anziani, e gli obiettivi principali sono:
– finalità formative: interazione socio-affettiva (per questo si dice che sono luoghi di aggregazione), ampliamento e integrazioni di informazioni e conoscenze;
– strutture: queste spesso sono strutturate con all'interno degli spazi quali laboratori, biblioteche, e spesso alcuni centri sono specifici per settore tipo musica, danza, teatro ecc..
– contenuti: i centri mirano soprattutto a: ampliamento e integrazione tra scuola e società attraverso la socializzazione e l'acculturazione.

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