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STADI DI SVILUPPO DELL'ECONOMIA


Gli storicisti tedeschi hanno proposto classificazioni di diversi "stadi di sviluppo" dell'economia, risultanti dalla combinazione di fattori economici e istituzionali:
1) List critica l'economia classica per non aver tenuto adeguatamente conto del ruolo delle istituzioni che condizionano l'evoluzione nel tempo delle diverse economie, e a tale scopo elabora una classificazione basata su 5 stadi: primitivo, pastorale, agricolo, agricolo-manifatturiero e commerciale.
2) Hildebrand, alla classificazione di List, basata sulle caratteristiche della produzione, ne contrappone una centrata sulle modalità delle transazioni economiche: economico naturale (o del baratto); monetaria; e quella che si serve del credito. Ognuna di queste 3 forme presuppone istituzioni specifiche che ne garantiscono il funzionamento.
3) Bucher distingue lo stadio: a) dell'economia domestica, basato sull'autoconsumo familiare;b) dell'economia cittadina, con cui si diffonde lo scambio delle merci;c) dell'economia nazionale, con esso si istituzionalizza il mercato come strumento di regolazione della produzione e del consumo.
Ma queste elaborazioni:
-oscillano con scarsa consapevolezza tra interpretazione teorica e descrizione empirica;
-non si individuano chiaramente i fattori che spiegano il passaggio da uno stadio ad un altro;
Per Weber lo storicismo non produce una soddisfacente sociologia economica, ma comunque accumula materiali utili a questo fine.
B) quella del marxismo: mette in discussione l'interpretazione dei rapporti tra le classi sociali nello sviluppo capitalistico.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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