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SMITH : RUOLO DELLE ISTITUZIONI NELLO SVILUPPO ECONOMICO


Per meglio comprendere il ruolo delle istituzioni nello sviluppo economico, dobbiamo analizzare 2 aspetti trattati da Smith nella "Ricchezza":
1) Vantaggi del capitalismo concorrenziale su quello monopolistico: in ogni attività produttiva vi deve essere un numero elevato di capitalisti che investono fondi, in concorrenza tra loro, così da non essere in grado di manipolare le quantità offerte e i prezzi.
Le condizioni di monopolio non sono vantaggiose, perché alterano i prezzi e le quantità, in modo tale che ciò che viene domandato sia ottenuto in modo più costoso dai consumatori.

Le condizioni istituzionali che definiscono l'assetto del capitalismo concorrenziale sono:
a) L'impegno diretto del capitalista come imprenditore nella gestione dell'impresa: perchè i manager, per il fatto di amministrare denaro non proprio, hanno meno incentivi a comportarsi in modo efficiente di quanto non possa fare il proprietario;
b) Norme di comportamento che limitino gli effetti della concorrenza sul salario dei lavoratori: Smith considerava negativamente le organizzazioni sindacali, per i rischi di distorsione del mercato del lavoro. Riteneva invece opportuna, una politica unilaterale da parte degli imprenditori di alti salari, che avrebbero indotto gli operai ad essere più attivi di quando i salari sono bassi, e incoraggiato la produttività in caso di più elevate possibilità di mobilità sociale.

2) Ruolo dello stato nello sviluppo economico: Smith propone un limitato intervento dello stato nell'economia: perché solo eliminando le barriere istituzionali dovute a politiche errate, la società civile si avvierà spontaneamente verso un'imprenditorialità diffusa in grado di alimentare mercati concorrenziali.
Per Smith lo stato deve restare fuori dall'economia e limitarsi a quelle attività di estrema importanza per la società, che non possono essere svolte adeguatamente dal settore privato (difesa nazionale; amministrazione della giustizia), perché per lo sviluppo economico sono necessarie tutte quelle condizioni che favoriscono basi profitti e alti salari.

Quindi, le istituzioni sono in grado di conciliare efficienza economica e consenso perchè:
a) producono più sviluppo che aumenta il benessere delle classi sociali;
b) possono facilitare la formazione di un mercato concorrenziale che riduce le disuguaglianze (porta a bassi profitti e alti salari) di quella misura giudicata necessaria affinché il desiderio di migliorare la propria condizione possa produrre insieme un impegno maggiore ed un beneficio collettivo.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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