Le consuetudini e il loro ruolo nella diffusione del diritto romano
Le consuetudini preesistenti alla rinascita del diritto crollano perché tipiche di una società e di una economia chiuse, variano da borgo a borgo, sono troppo difficili da conoscersi e provarsi.
Infatti possono sperare di resistere di fronte all’influenza e ai vantaggi del diritto romano solo se raccolte in grandi compilazioni che le rendano più facilmente accessibili e conoscibili.
E’ il caso del celebre “specchio sassone” (tedesco).
Se poi le compilazioni, anziché limitarsi a raccogliere e sistemare le vecchie consuetudini cercano di presentare un sistema giuridico completo, allora i compilatori compiono un’opera creatrice e armonizzatrice dei particolarismi locali che di fatto implica ricorso al diritto romano come ratio scritta.
E’ il caso, ad esempio, delle c.d. Siete Partidas (spagnolo).
Questo delle grandi compilazioni delle consuetudini, è uno dei fattori decisivi per la vasta recezione del diritto romano in tutta Europa, compresa la Francia.
Nonostante la diffidenza del re nei confronti del diritto romano, la Francia è sede importante delle scuole del commento e degli umanisti, due dei movimenti più ricchi per lo studio e la diffusione del diritto romano.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
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- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Sistemi Giuridici Comparati, a.a. 2006/2007
- Titolo del libro: "La tradizione giuridica occidentale" e "Diritto consuetudinario albanese"
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