Il superamento del formalismo giuridico nel diritto americano
Il superamento del formalismo giuridico inizia con Roscoe Pound, ritenuto il fondatore della scuola sociologica, che sottopone a critica la vecchia formalistica teoria dell’interpretazione e della decisione giudiziale come processi mentali di deduzione meccanica da un dato normativo precostituito.
Si riacquista così consapevolezza della potenzialità creativa dell’opera del giudice, che si volge a suggerire nuovi sviluppi del diritto.
Nella giurisprudenza si propone, quindi, che entrino, accanto alla dovuta considerazione dei precedenti, anche la valutazione delle nuove esigenze della società.
Poud ritiene il diritto un mezzo per ordinare gli interessi sociali: il giudice deve perciò conoscere i problemi sui quali le sue decisioni incidono.
Secondo questa linea di pensiero, il professore, oltre che giurista, deve essere sociologo, economista e scienziato della politica.
Le dottrine della scuola sociologa sono rielaborate e portate al loro estremo a partire dai tardi anni ’20 dal realismo giuridico.
Con il realismo, l’attenzione dei giuristi americani passa dalla scoperta della regola giuridica da applicarsi al caso concreto all’analisi ravvicinata del processo decisionale.
Se nel periodo del formalismo giuridico la regola de precedente ha subito un irrigidimento, con il realismo avviene il fenomeno contrario e le tecniche di manipolazione del precedente si affinano per far sì che la soluzione del caso sia sempre adeguata al contesto sociale ed economico.
Le teorie post-moderne
Il Realismo influenza profondamente tutti i settori della vita giuridica, e la norma diviene oggetto di analisi sociologica, politologica, economica, ed infatti gli studi giuridici sono sempre più sofisticati ed eclettici.
Tra queste scuole si ricorda la Economic Analysis of Law, che utilizza il criterio dell’efficienza accanto a quello della giustizia, nel valutare, spiegare o prescrivere regole giuridiche in qualsiasi voglia campo del diritto.
Si ricordano inoltre i Critical Legal Studies, che estremizzano gli aspetti più critici del realismo e si afferma che non c’è differenza alcuna tra il ragionamento giuridico e quello politico.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
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- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Sistemi Giuridici Comparati, a.a. 2006/2007
- Titolo del libro: "La tradizione giuridica occidentale" e "Diritto consuetudinario albanese"
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