Difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie dell’età nei minori e negli anziani
Difficoltà nello svolgere compiti e funzioni proprie dell’età nei minori e negli anziani
Nel caso di soggetti ultrasessantacinquenni o di minori di anni 18 non ha significato condizionare il giudizio sull’invalidità alla valutazione della residua capacità di lavoro: si tratta infatti di soggetti che non svolgono alcuna attività lavorativa o che si presume non abbiano ancora delineata alcuna attitudine al lavoro.
Per tale motivo al legislatore è parso necessario vincolare per essi il riferimento valutativo alle difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età considerata (è perciò evidente che deve trattarsi di una difficoltà obiettivamente grave).
Continua a leggere:
- Successivo: Indennità di accompagnamento per gli invalidi civili nella giurisprudenza
- Precedente: Accertamento dell’invalidità permanente in giurisprudenza
Dettagli appunto:
-
Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Medicina Legale, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: Compendio di medicina legale
- Autore del libro: L. Macchiarelli, P. Arbarello, G. Cave Boni, N.M. Di Luca e T. Feola
Altri appunti correlati:
- Medicina Legale
- Appunti di deontologia
- Medicina Legale per le professioni sanitarie
- Farmacotossicologia e Galenica farmaceutica
- Farmacologia
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.