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Diagnosi differenziale: annegamento suicidiario, accidentale, omicidario


L’annegamento è evenienza prevalentemente suicidiaria o accidentale.
In genere sono elementi di natura logica, più che medico legale, a indirizzare verso la diagnosi di suicidio: la presenza di legature degli arti e/o di pesi collegati al cadavere.
Gli annegamenti accidentali si verificano per inesperienza nel nuoto, per malore durante un bagno o per involontaria caduta in acqua.
L’evenienza omicidiaria è rara, in considerazione della sproporzione di forze che deve sussistere tra aggressore e vittima.
Speciale attenzione deve essere posta alla presenza di eventuale lesività traumatica indicativa di difesa da parte della vittima.
Essa deve essere comunque valutata con grande prudenza poiché il cadavere immerso a lungo in acqua, specie in quelli agitati o percorse da correnti, a causa di urti contro ostacoli che fungono da veri e propri mezzi lesivi, può riportare varie lesioni contusive.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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