Accertamento della pericolosità del detenuto
La pericolosità va sempre accertata dal magistrato e mai presunta.
I criteri di cui il giudice si serve per valutare la pericolosità sociale del reo sono indicati nell’art. 133 c.p.:
a. natura, specie, mezzi, oggetto, tempo, luogo e ogni altra modalità dell’azione delittuosa;
b. gradita del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa dal reato;
c. intensità del dolo o grado della colpa.
Il giudice deve anche tener conto della capacità a delinquere e del colpevole, desunta:
a. dai motivi a delinquere e dal carattere del reo;
b. dai precedenti penali e giudiziari e dalla condotta di vita del reo;
c. dalla condotta contemporanea o seguente al reato;
d. dalle condizioni di vita individuale, familiare e sociale del reo.
Accertata la sussistenza della pericolosità sociale in un soggetto prosciolto per vizio totale di mente, il giudice ne ordina il ricovero in un ospedale psichiatrico; se si tratta di un soggetto imputabile ma con vizio parziale di mente, il giudice ne ordina dapprima la detenzione per scontare la pena, quindi, al termine di essa, si dovrà effettuare un riesame della pericolosità e fissare quindi l’eventuale misura di sicurezza.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Medicina Legale, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: Compendio di medicina legale
- Autore del libro: L. Macchiarelli, P. Arbarello, G. Cave Boni, N.M. Di Luca e T. Feola
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