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Terzo schema di connessione per pregiudizialità/dipendenza


Terza specie di connessione per pregiudizialità/di tendenza è quella in cui l’attore è fornito di azione verso più legittimati passivi e di fatto propone domanda contro tutti (creditore sia contro il debitore principale che contro il fideiussore, locatore contro conduttore e subconduttore, venditore contro acquirente e subacquirente).

1. Come prima ipotesi, l’attore può risultare vincitore contro entrambi i convenuti:
- in questo caso, se, per rimanere nell’esempio della fideiussione, è il debitore principale ad impugnare, in giudizio segue automaticamente il rapporto dipendente, non essendo logicamente possibile che il debitore principale non sia obbligato, e lo sia, invece, il fideiussore;
- se è quest’ultimo ad impugnare, occorre distinguere:
- se il fideiussore afferma l’autonomia del suo rapporto rispetto al debitore principale, ad esempio negando l’esistenza dell’accordo fideiussorio, ciò spezza il vincolo di dipendenza, inducendo ad applicare l’art. 332 c.p.c.;
- se, invece, il fideiussore contesta il contenuto dell’accertamento sul rapporto pregiudiziale, si ripropone il problema relativo al se il giudice di impugnazione, in caso di mancata impugnazione del debitore principale, dovrà conoscere il rapporto pregiudiziale in via incidentale o, invece, con efficacia anche fra le parti del rapporto pregiudiziale.

2. Come seconda ipotesi, l’attore può risultare vittorioso nei confronti del debitore principale, ma soccombente nei confronti del fideiussore:
- in questo caso, se l’attore impugna contro il fideiussore, è di certo possibile una impugnazione, in via incidentale condizionata anche tardiva, di costui diretta a censurare la parte della sentenza che ha accertato l’esistenza del rapporto pregiudiziale;
- ove l’impugnazione sia proposta dal debitore principale, l’impugnazione non potrà che essere proposta contro l’attore originario unico legittimato passivo; questi, a sua volta, potrà, se vorrà, impugnare in via incidentale, anche tardiva, la parte della sentenza che lo ha visto soccombente rispetto al fideiussore, ma, ove non effettui tale impugnazione, il passaggio in giudicato della relativa sentenza sarà idoneo ad escludere qualsiasi dipendenza (e quindi ad escludere l’applicabilità dell’art. 331 c.p.c.).

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