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I punti di vista del concetto di onore


Il concetto di onore può essere visto da due punti di vista:
- Concezione fattuale o naturalistica, onore come sentimento,
- soggettivo o interno, la stima che ogni persona ha del proprio valore;
- oggettivo o esterno, la stima che gli altri hanno del valore della persona offesa (reputazione).
La differenza tra onore soggettivo/interno e oggettivo/esterno è stata evidenziata dal legislatore con la previsione dei distinti reati di ingiuria e diffamazione.
I problemi principali della concezione fattuale sono:
- interiorizzazione del concetto di onore, che fa diventare arduo l’accertamento della sua lesione effettiva;
- soggettivizzazione dei reati contro l’onore, facendone dipendere l’offesa dalla sensibilità di colui che riceve le offese;
- frammentarietà della reputazione, può essere diversa nei diversi ambienti che frequenta l’offeso;
- possibile difformità tra reputazione e reale modo di essere.
L’unica soluzione per ovviare a questi inconvenienti sarebbe configurare i reati contro l’onore come reati di pericolo presunto, incompatibile, però, col concetto di offesa all’onore che consiste in un concreto danno.
Ecco perché l’onore non è configurabile come concetto naturalistico ma deve per forza trattarsi di dogma normativo.
- Concezione normativa, onore come valore della persona umana.
Ma in base a quali criteri si stabilisce questo valore?
onore-valore sociale, è la società l’unica fonte di onore, esso viene attribuito o negato dalle realtà sociali in cui i soggetto agisce e opera.
Tale concezione mantiene molti dei vizi visti per la concezione fattuale;
onore-valore morale, l’unica fonte di onore è la stessa dignità umana e quindi è presente in tutti gli uomini in pari misura.

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