Dal collocamento obbligatorio al collocamento mirato dei disabili
Mentre per la generalità dei lavoratori, anche prima delle recenti riforme, il collocamento non comportava vincoli per l’autonomia privata, tale autonomia è drasticamente compressa nel sistema delle assunzioni obbligatorie.
In virtù di tale sistema il legislatore si propone di tutelare il diritto al lavoro dei disabili, in quanto soggetti caratterizzati da una particolare e più intensa situazione di debolezza contrattuale.
Ciò trova attuazione attraverso l’imposizione di un obbligo a contrarre a carico dei datori di lavoro privati e pubblici, e con la previsione di varie agevolazioni per l’assunzione dei disabili, nonché di sanzioni amministrative in caso di inosservanza.
La disciplina fondamentale in materia è contenuta nella l. 68/99 la quale persegue la finalità di promuovere l’inserimento e l’integrazione delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.
Agli organismi da individuarsi con leggi regionali sono state attribuite le funzioni gestionali della tenuta delle liste e dell’avviamento al lavoro dei disabili, nonché il rilascio delle autorizzazioni, degli esoneri e delle compensazioni territoriali, la stipula delle convenzioni e l’attuazione del collocamento mirato.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto del lavoro, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: "Diritto del Lavoro" di E. Ghera, "Solidarietà, mercato e concorrenza nel welfare italiano" di S. Sciarra
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