La teoria funzionalistica della anomia
Per tale teoria si ravvisa nella situazione anomica uno dei fattori preponderante della devianza sia criminale sia non criminale (disadattamento dei minori, tossicomanie, alcolismo, incapacità di adeguamento lavorativo, rifiuto della responsabilità familiare, vagabondaggio, culture violente, certe condotte sessualmente anomale, nonché secondo alcuni anche le malattie mentali).
Il concetto di anomia sta ad indicare “la perdita di valore della norma”, che si verifica allorché molte persone di un sistema sociale nutrono un minore rispetto per una certa o per certe norme sociali, per cause che si trovano nella stessa struttura sociale.
Le cause dell’anomia sono da ricercare nella iperstimolazione delle aspirazioni in misura di gran lunga superiore ai mezzi per soddisfarle, nell’insofferenza verso i sistemi di controllo e nel fallimento delle società nel porre limiti alle domande dei vari gruppi sociali.
Analizzando, in particolare, il tasso di suicidio in diverse epoche e paesi, si osserva un aumento del suicidio sia nei periodi di depressione economica, sia in quelli di rapida prosperità, cioè in fasi pur sempre di squilibrio tra le aspirazioni degli individui e le loro possibilità di realizzarle.
Nei tipi di società fondati sulla “meta del successo”, in particolare di quello economico, e sulla “ideologia egualitaria”, ma di fatto diseguali, le reali possibilità di conseguire tale meta sono molto maggiori per i gruppi sociali già favoriti in partenza, mentre i gruppi sociali meno favoriti sono da esse quasi completamente esclusi.
Quando, perciò, la struttura culturale stimola ciò che la struttura sociale impedisce, si ha uno stato di tensione, di frustrazione che genera la perdita di credito, di valore, delle norme, cioè una anomia che è caratteristica stabile e costante dei suddetti tipi di società.
E i gruppi frustrati possono, perciò, rifiutare i mezzi legittimi, che risultano inadeguati, per ricercare il successo con altri mezzi.
L’anomia spiegherebbe la ragione per cui al processo economico e consumistico si è accompagnato in questo secolo un aumento della criminalità anziché una diminuzione (come sarebbe stato attendersi per il miglioramento delle condizioni della popolazione).
Continua a leggere:
- Successivo: Mezzi utilizzati per raggiungere le mete sociali: tipi di adattamento
- Precedente: La teoria dei conflitti culturali
Dettagli appunto:
-
Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Criminologia, a.a. 2008-09
- Titolo del libro: Il problema della criminalità
- Autore del libro: Ferrando Mantovani
Altri appunti correlati:
- Educazione alla salute
- Misure di profilassi
- Elementi di metodologia epidemiologica
- Epidemiologia
- Le strategie della medicina preventiva
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Molteplici personalità e alter ego: David Bowie, l’uomo che sfuggì alla follia
- La fenomenologia del maltrattamento animale
- Ipotesi psicodinamica del figlicidio: Psicosi maniaco-depressiva e distruttività materna
- La vittima nella fenomenologia dell’omicidio - Analisi vittimologica degli omicidi volontari in Emilia Romagna nel quadriennio 2000 - 2003
- Futuro della persona offesa nella prospettiva europea
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.