La tutela del diritto d’accesso ai documenti amministrativi
L’azione a tutela del diritto d’accesso ai documenti amministrativi è prevista dalla l. 241/90, modificata dalla l. 15/2005 e poi dalla l. 80/2005.
Se l’Amministrazione nega l’accesso a un documento o non risponde a una richiesta di accesso, il cittadino interessato può ricorrere al Tar; il giudice amministrativo, se accoglie il ricorso “ordina” all’Amministrazione di esibire il documento.
Dunque il giudizio, in caso di accoglimento del ricorso, non attua una tutela costitutiva, di annullamento del diniego di accesso, né si risolve, nel caso di “silenzio”, in un ordine generico di provvedere, ma si conclude con una sentenza che contiene un ordine specifico.
Per dare ragione della specialità di questo modello, è stato sostenuto che il giudizio non verterebbe sulla questione di legittimità del provvedimento di diniego di accesso, ma verterebbe sul diritto del cittadino ad ottenere dall’Amministrazione l’accesso al documento.
Una volta accertato dal giudice che il cittadino ha titolo all’accesso, non vi è più spazio per una “ulteriore” attività amministrativa che valuti la richiesta di accesso: perciò il giudice stesso “ordina” all’Amministrazione di dar corso all’attività materiale conseguente.
Si tenga presente che anche il ricorso a tutela del diritto d’accesso va proposto entro un termine breve di 30 giorni, stabilito a pena di decadenza.
Inoltre, secondo la giurisprudenza, il giudizio sull’accesso è assoggettato ai principi del processo amministrativo e non ai principi del processo civile.
Di conseguenza il terzo titolare di un interesse specifico alla riservatezza di un documento amministrativo è considerato ad ogni effetto come “controinteressato” nel giudizio.
In passato la giurisprudenza aveva giustificato questa soluzione sostenendo che in realtà il cittadino sarebbe titolare non di un vero e proprio diritto soggettivo all’accesso, ma di un interesse legittimo.
Nelle modifiche introdotte dalla l. 80/2005, il legislatore ha disposto che “le controversie relative al diritto d’accesso sono attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo”: in questo modo sembra espressa una preferenza per la qualificazione del diritto di accesso come diritto soggettivo.
Continua a leggere:
- Successivo: Il giudice amministrativo e la sua competenza
- Precedente: La tutela nel confronto del silenzio-rifiuto dell'amministrazione
Dettagli appunto:
-
Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Amministrativo II, a.a 2007/2008
- Titolo del libro: Lezioni di giustizia amministrativa
- Autore del libro: Aldo Travi
Altri appunti correlati:
- Diritto delle Amministrazioni Pubbliche
- Indagini preliminari, processo e sentenza
- Diritto Amministrativo
- Seminario "Giustizia e Modernità"
- Gli Ausiliari del Giudice, del Pubblico Ministero e della Polizia Giudiziaria
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati nell'ottica del diritto internazionale privato e processuale
- Specificità dei motivi di ricorso e onere della prova nel processo in materia di operazioni elettorali
- Principio di effettività della tutela giurisdizionale e nuovo codice del processo amministrativo: anche sulle azioni di accertamento e adempimento in generale
- L'accesso ai documenti e la sua tutela
- La disciplina della zona a traffico limitato: interessi coinvolti, controlli, strumenti di tutela
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.