Herbert Hart: punto di vista interno ed esterno
HERBERT HART: PUNTO DI VISTA INTERNO ED ESTERNO
Il problema a cui vuole rispondere Hart è distinguere un’abitudine da una norma (comportamento meramente abitudinario/comportamento normato).
Dal punto di vista pragmatico:
- la regola è imposta da qualcuno
- La regolarità non è stata imposta
Dal punto di vista logico:
- La regolarità può essere spezzata da un comportamento difforme
- La regola esiste anche se non seguita
Ciò che accomuna abitudine e comportamento normato è che sono reiterati (se si osserva una sola volta un comportamento non si può dire nulla).
La principale differenza è che quando un comportamento abitudinario viene infranto non provoca alcuna reazione, infrangere una norma invece provoca una reazione nei consociati.
Secondo Hart la reazione dei consociati è analoga alla sanzione. Egli mostra fenomenicamente come quel comportamento violi una regola (e non spezzi semplicemente un’abitudine). Se si viola una norma i consociati hanno una buona ragione per criticare quel comportamento.
Qui si sostanzia la distinzione fra punto di vista interno/esterno: nella maggior parte dei casi una norma è una buona ragione per una critica se se ne riconosce l’esistenza (il comportamento è approvato/disapprovato).
Punto di vista interno: gli appartenenti ad un determinato contesto normativo sanno cosa è permesso/non permesso, anche se non sono studiosi o giuristi. Nella maggior parte dei casi gli individui sanno capire quali sono i comportamenti corretti, tutti i consociati hanno una conoscenza minima con la quale riconoscono se un comportamento è derivato da una consuetudine o da una norma. Nella maggior parte dei casi una norma è una buona ragione per una critica, se se ne riconosce l’esistenza. Non bisogna essere giuristi per sapere quali sono i comportamenti corretti (che seguono comportamenti normati/consuetudini).
Punto di vista esterno: di coloro che non fanno parte di un contesto culturale e quindi non sono in grado di capire se un comportamento è abitudinario/meramente dovuto a condizioni esterne a una persona oppure se una persona che sta seguendo una norma. Per es. sociologo, antropologo.
Per es. ponte ventoso con una statua dell’imperatore: ogni persona che passa mette la mano sul cappello. Per capire se è un comportamento normato o se dipende solo dal vento bisogna vedere la reazione dei consociati, quando qualcuno non mette la mano sul cappello. Non è possibile capire un ordinamento dalla mera osservazione.
Nel bagaglio culturale di ogni consociato c’è inevitabilmente una conoscenza giuridica (ingenua): conoscenza ingenua del diritto. Questa permette di conoscere quali sono i comportamenti da mantenere.
Le regole ci fanno catalogare categorie giuridiche all’interno della società, svolgono una funzione epistemologica.
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Dettagli appunto:
- Autore: Francesca Morandi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Giurisprudenza
- Corso: Giurisprudenza
- Esame: Filosofia del diritto
- Docente: Prof. Andrea Rossetti
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