Il segreto d’ufficio e di Stato e gli informatori di polizia
Il segreto d’ufficio è posto per garantire il buon funzionamento della pubblica amministrazione.
Esso vincola il pubblico ufficiale e l’incaricato di un pubblico servizio.
Il segreto viene meno nei casi nei quali vi è un obbligo giuridico di riferire la notizia all’autorità giudiziaria, cioè quando i pubblici ufficiali hanno un obbligo di denuncia.
Una particolare specie di segreto d’ufficio è il segreto di Stato, che copre ogni notizia la cui diffusione sia idonea a recare danno alla integrità dello Stato democratico, alla difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento, al libero esercizio delle funzioni degli organi costituzionali e alla difesa militare dello Stato.
Quando il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio oppone il segreto di Stato, la valutazione sulla fondatezza dell’eccezione è sottratta al giudice ed è attribuita al Presidente del consiglio dei Ministri.
Se quest’ultimo non conferma il segreto entro sessanta giorni il giudice ordina al testimone di deporre, viceversa se il Presidente conferma il segreto al giudice è sottratto definitivamente il potere di valutare la fondatezza dell’eccezione e, se la prova è essenziale per la definizione del processo, egli deve dichiarare di non doversi procedere per l’esistenza del segreto di Stato.
Un’altra specie di segreto è quella che consente di non rivelare i nomi degli informatori della polizia giudiziaria e dei servizi di sicurezza.
Legittimati ad opporre tale segreto sono sia gli ufficiali che gli agenti di polizia giudiziaria, sia dell’esercito.
Costoro possono mantenere segreti i nomi degli informatori, ma tutto quello che affermano di aver “sentito dire” da loro non può essere acquisito né utilizzato, se non quando l’informatore sia stato esaminato.
I segreti d’ufficio, di Stato e di polizia non possono essere opposti per fatti concernenti reati diretti all’eversione dell’ordinamento costituzionale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto processuale penale - modulo I, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: Manuale di procedura penale
- Autore del libro: Paolo Tonini
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