Conclusione

Lo scopo di questa relazione è stato quello di comprendere se la dottrina e, soprattutto, la giurisprudenza lascino o meno spazio ad una sanzione per il comportamento scorretto di uno dei contraenti, che non costituisca elemento oggettivo di una fattispecie legale di vizio, tale da giustificare l'impugnazione. In altre parole, la circostanza che il contratto sia validamente concluso rende irrilevanti o meno le scorrettezze pregresse, che abbiano contribuito a realizzare un assetto contrattuale sfavorevole per uno dei contraenti o, comunque, non conforme al suo interesse?
Il ricorso alla clausola generale della buona fede nella formazione del contratto semplifica di molto il compito dell’interprete, consentendogli di correggere le incongruità di un sistema normativo rigido. La tipizzazione di certi comportamenti nell’ambito di rapporti obbligatori predefiniti assicura, d’altra parte, la certezza del contenuto minimo del canone generale della correttezza.
Pertanto, il principio della certezza dei rapporti interpersonali e quello dell’equo contemperamento di interessi configgenti impongono, senza dubbio, di individuare, con un margine sufficiente di attendibilità, il confine oltre il quale non può essere spinta la rilevanza della buona fede nella formazione del contratto; nel nostro ordinamento questo limite corrisponde alla tutela dell’affidamento legittimo ex art. 1337 c. c.: considerando la natura del contratto, la qualità delle parti ed ogni altra circostanza esterna all’accordo, l’interprete - previo un attento procedimento logico deduttivo - può agevolmente identificare le aspettative di un contraente, in relazione non solo alla veridicità e completezza delle informazioni scambiate, ma, più in generale, in considerazione del rispetto di certi standard minimi di comportamento richiesti dalla coscienza sociale in un certo momento storico e in una precisa area di rapporti.
In quest’ottica è ragionevolmente possibile individuare l’area di applicabilità dell’art. 1337 c. c., come si spera sia stato possibile dedurre dalla presente trattazione.