L'estetica nell'arte
Prima del 700. “Téchne” traduce spesso “arte”, ma traduce anche
“tecnica” e “scienza”. Lo stesso discorso vale per il termine latino
“ars”. In Aristotele téchne è la virtù di chi eccelle nel saper fare,
nella produzione di qualcosa. Ci sono altre parole che potrebbero
tradurre il termine “arte bella”:
- Mimesis: imitazione, ma anche espressione;
- Musikè: musica, ma anche danza, canto;
- Poiesis: poesia, ma anche produzione.
I greci non avevano un concetto che comprendesse tutte le attività umane considerate successivamente “arti belle”.
Medioevo. Viene attuata la
distinzione tra arti servili e arti liberali (=attività protette dalle
Muse). Vengono svalutate le arti meccaniche, quelle che comunque servono
al sostentamento: vengono considerate degne solo di uomini non liberi.
Arti liberali:
1.Trivio: grammatica, retorica, logica
2.Quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia, musica.
Nessuna delle arti liberali può essere considerata un’arte bella intesa
in senso moderno. Le cosiddette arti belle nel Medioevo si trovano fra
le arti servili.
Umanesimo. Si comincia a parlare
di studia humanitatis. La poesia entra a far parte delle arti liberali
fino ad acquistare nel 500 un privilegio assoluto (grazie alla
riscoperta della “Poetica” aristotelica). Artisti come Leon Battista
Alberti e Leonardo da Vinci rivendicano un posto fra le arti liberali
per le loro attività. Essi dimostrano che le loro attività hanno anche
un fondamento scientifico. Si comincia così a parlare di
artisti-scienziati. Nel Rinascimento
fiorentino la pittura, la scultura, l’architettura vengono promosse al
rango di arti liberali. Nel sistema delle arti liberali entrano allora
le cosiddette arti visive che si distaccano dall’ambito
dell’artigianato.
1600, Manierismo, Barocco. Nasce
una nuova scienza con Galileo Galilei. Si assiste al lento divorzio tra
arte e scienza. La scienza è un sapere che progredisce, mentre nel
campo dell’arte non si può stabilire nessun progresso. Vengono
contrapposti la ragione, necessaria per la scienza e il genio,
indispensabile per l’artista. Si passa dalla concezione
dell’artista-scienziato a quella dell’artista-genio. A questo punto le
scienze si distaccano dal complesso delle arti.
1746: Batteux: “Le arti belle
condotte a un unico principio”. Le arti belle sono per Batteux: musica,
poesia, scultura, pittura, danza. Egli fa una distinzione tra:
1. Arti utili;
2. Arti belle;
3. Arti utili e belle (=architettura)
L’unico principio a cui possono essere ricondotte le arti belle è
l’imitazione, la mimesis intesa in senso aristotelico (non solo
imitazione, ma anche espressione). Dal 700 si forma un sistema delle
arti belle che deriva dal sistema medievale delle arti liberali anche se
con esso ha ben poco in comune.
1900. Il sistema dell’800 si è ormai sfaldato:
a.innanzitutto sono nate nuove arti come la fotografia;
b.gli artisti stessi hanno rifiutato la nozione di arte bella. Hanno
considerato l’arte come denuncia sociale e non come opera che esprima
bellezza;
c.sviluppo della tecnica (=design industriale);
d.estetismo diffuso: centri di estetica.
Nel 900 sembra che l’arte sia morta, mentre l’estetica è onnipresente.
Prima del 700, prima della nascita dell’estetica, temi come bellezza,
arte, sensibilità non appartenevano ad un’unica dottrina. Sia in Kant
che in Hegel si trova una discrepanza tra estetica intesa come filosofia
della sensibilità e estetica intesa come filosofia della bellezza o
dell’arte, una scissione tra la critica del gusto e l’estetica in senso
stretto. Se l’estetica si considera come sintesi di arte, bellezza e
sensibilità, si può argomentare a favore della nascita moderna
dell’estetica.
Se si ritiene che tra l’estetica intesa come filosofia dell’arte e
quella intesa come filosofia della sensibilità esista una cesura, allora
si può argomentare in favore della nascita antica dell’estetica. Si
avrà allora la nascita della filosofia dell’arte con la “Poetica” di
Aristotele e la nascita della filosofia della sensibilità con il “De
anima”.
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Dettagli appunto:
-
Autore:
Valentina Ducceschi
[Visita la sua tesi: "Il Vangelo morto sulla croce - Lettura de L’Anticristo di Friedrich Nietzsche"]
- Università: Università degli Studi di Pisa
- Facoltà: Filosofia
- Esame: Estetica
- Docente: Leonardo Amoroso
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