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La canonica epicurea


La canonica stabilisce il modo in cui i sensi ci aiutano a conoscere. Essi non ci ingannano mai, ma non sempre le sensazioni sono evidenti. Il ripetersi di sensazioni evidenti e simili tra loro da luogo a concetti generali o prolessi (“anticipazioni”). Tali concetti (quello di uomo o cavallo), in base a sensazioni precedentemente avute, permettono di riconoscere quell’oggetto come tale. La conoscenza degli oggetti allora si basa sulla memoria dei concetti. L’errore nasce nel momento in cui le parole che utilizziamo significano un concetto che non corrisponde all’oggetto (T 40).

Tratto da FILOSOFIA ANTICA di Carlo Cilia
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