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Aristotele. Sostanze e proprietà del movimento


La sostanza è allora ciò che fa da sostrato agli accidenti: nonostante Socrate possa perdere i capelli egli non smette di essere Socrate. Se per Platone esistono cose bianche perché esiste l’idea di bianchezza, di cui esse partecipano, per Aristotele invece la bianchezza esiste perché ci sono sostanze dotate della qualità della bianchezza. L’universale allora, che è oggetto della scienza, non ha esistenza separata dalle cose sensibili, ma esiste nelle sostanze individuali (T 122). Un movimento esiste perché esiste una sostanza che si muove. Proprietà fondamentale di questo sostanze è appunto il movimento In realtà, il termine kinesis che noi traduciamo con movimento vuol dire mutamento; per questo motivo Aristotele distingue 4 tipi di mutamento: sostanziale (nascere e perire) qualitativo (riscaldarsi o raffreddarsi), quantitativo (aumentare o diminuire) movimento locale (ossia proprio lo spostamento da luogo a luogo). In un certo senso questo ultimo racchiude un po’ tutte gli altri: infatti il movimento comporta la transizione di qualcosa (detto sostrato) da uno stato iniziale di privazione di qualcosa ad uno stato terminale che è il raggiungimento di uno stato nuovo.

Tratto da FILOSOFIA ANTICA di Carlo Cilia
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PAROLE CHIAVE:

Aristotele