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Intossicazioni da ossido di carbonio


È un tossico volatile che può prodursi durante gli incendi o durante una combustione che si verificano in difetto di ossigeno (stufe o impianti di riscaldamento)

Se l'ossigeno è in quantità sufficiente si forma anidride carbonica che non è tossica, ma nell'incendio di bosco o appartamento si forma quando la combustione è veloce, violenta oppure nel caso di una otturazione della caldaia. Questo gas è insapore, inodore, incolore, non può essere percepito con nessuno dei nostri sensi ed è micidiale perché ha una diffusione a flusso laminare, si stratifica e quindi passa sotto le porte.

• Sintomi dell'intossicazione da monossido di carbonio

I primi sintomi sono il mal di testa che aumenta d'intensità e successivamente compare il vomito, collasso ed apnea, fino ad arrivare al coma ed alla morte dell'individuo perché la percentuale di carbossiemoglobina supera il 50%. 

L'intossicazione è veloce questo perché il monossido di carbonio ha un'affinità per l'emoglobina di 200 volte maggiore dell'ossigeno e questo spiega la rapidità delle intossicazioni, il cadavere assume un colorito roseo con epistasi rosso acceso.

• Estrazione dei veleni volatili (ossido di carbonio)

Il monossido di carbonio può facilmente essere determinato nel sangue utilizzando le celle di Conwey che sono un sistema per l'analisi dei veleni volatili costituite da due scomparti, uno centrale ed uno laterale che comunicano solo per via aerea. La cella può essere chiusa e per fare l'esame mettiamo nella parte esterna la matrice ed in quella interna un reattivo bloccante, è un metodo che si basa sulla Legge di Henry, le sostanze sciolte nel sangue volatilizzano fino a che non si stabilisce un equilibrio però se metto un reattivo che reagisce con il monossido di carbonio la sua concentrazione nello spazio aereo verrà a diminuire e per raggiungere nuovamente l'equilibrio, dal sangue volatilizzerà e verrà catturato ancora dal reattivo. Nel sangue viene aggiunto il 10% di acido solforico che spezza il legame tra monossido di carbonio ed emoglobina, al centro metto il cloruro di palladio che ha la caratteristica di reagire con il monossido di carbonio mediante una reazione di ossido riduzione e porta alla formazione del palladio metallico. La soluzione inizia ad imbrunire e si forma uno specchio metallico che indica positività per monossido di carbonio, preleverò la soluzione che sarà analizzata allo spettrofotometro in quanto la concentrazione sarà veramente ridotta di concentrazione e farò una determinazione di tipo qualitativo e quantitativo. Questo metodo riesce a diagnosticare il 2% della carbossiemoglobina e si può utilizzare per qualsiasi composto volatile quale l'acido solfidrico, acetone, per determinare l'alcolemia.

Tratto da FARMACOTOSSICOLOGIA E GALENICA FARMACEUTICA di Maristella Maltinti
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