Estrazione di una sostanza volatile
Se ho una sostanza volatile il metodo più comune di estrazione è lo spazio di testa che consiste nell'utilizzare un contenitore con tappo e chiusura ermetica. La prima cosa da fare è prendere 1 ml di sangue e metterlo in termostato ad una temperatura che dipende dalla sostanza che voglio analizzare. Il veleno volatile ad una certa temperatura evaporerà, se però si trova in un ambiente chiuso si stabilirà un equilibrio tra la sostanza presente nella fase gassosa e quella nella fase liquida (Legge di Henry). A questo punto posso bucare con una siringa il tappo di gomma, prelevare il campione che poi andrò ad analizzare. In questo tipo di estrazione la percentuale di estrazione dipende dalla costante di equilibrio data dalla legge di Henry, la concentrazione della fase aerea è proporzionale a quella nel liquido e questo mi permette di risalire alla concentrazione nel campione. Con questa tecnica la purificazione è ottima perché vado a prelevare un volume d'aria e verranno estratte solo le sostanze volatili. I metodi più semplici sono i migliori, meno si manipola il campione e meglio è, infatti la percentuale di estrazione diminuisce quando aumento le fasi della purificazione. Giudicare un metodo di estrazione vuol dire valutare bene quale obiettivo voglio raggiungere.
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Autore:
Maristella Maltinti
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- Università: Università degli Studi di Pisa
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Diploma Universitario di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico
- Esame: Corso integrato di Farmacotossicologia e Galenica farmaceutica
- Docente: Giovanni U. Corsini, Mario Giusiani, Francesco Fornai
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