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Fonti informative dello Ias 36

Lo IAS 36 suddivide gli impairment indicators in:
- FONTI INFORMATIVE ESTERNE
1. Significativa diminuzione del valore di mercato di un asset durante l’esercizio.
2. Significative variazioni negative nella tecnologia, nel mercato, nella legislazione, nell’ambiente economico. Es. lavoro con una determinata tecnologia, siccome questa è significativamente inquinante viene penalizzata con tasse specifiche oppure viene detto da qui a tre anni bisogna cambiare tecnologia. Es. nel settore farmaceutico ho un brevetto per produrre una medicina, viene scoperta una nuova ricetta che permette di curare meglio una malattia, quindi la medicina precedente non ha più mercato.
3. Incremento dei tassi di interesse di mercato.
4. Valore contabile superiore alla capitalizzazione di mercato. Vuol dire che il patrimonio netto contabile dell’azienda è superiore rispetto al valore che riconosce la borsa all’azienda stessa. In questo momento di mercato quasi tutte le società quotate in Italia si trovano in questa situazione.
- FONTI INFORMATIVE INTERNE ALL’AZIENDA
1. Obsolescenza o deterioramento fisico evidente di un asset. L’attività è stata o utilizzata in maniera superiore o si è rovinata.
2. Significativi cambiamenti con effetto negativo per la società nell’utilizzo di un asset. Ad esempio ho delle modifiche per le quali devo spostare quel determinato asset in un altro luogo e questo spostamento fa si che l’asset ha una rendita inferiore, quindi valore d’uso inferiore.
3. Andamento economico di un’attività peggiore di quanto previsto (peggiori flussi finanziari netti o di risultato, ecc.). Ad esempio è stato comprato un ramo aziendale e il prezzo è stato determinato in base a determinati piani aziendali futuri, dopo l’acquisizione mi accorgo che i risultati effettivi sono stati inferiori rispetto al piano industriale utilizzato per fare l’acquisizione.
Indipendentemente dall’esistenza o meno di tale indicazione, un’impresa deve comunque:
- calcolare annualmente il valore recuperabile di un’attività immateriale con vita utile indefinita o di un’attività immateriale non ancora pronta per l’utilizzo (in qualsiasi momento dell’anno purché sempre nello stesso periodo)
- verificare annualmente il goodwill acquistato a seguito di una business combination.
Un’attività (singola attività o unità generatrice di flussi finanziari) deve essere sottoposta a impairment ogni volta che il suo valore contabile risulta superiore al suo valore recuperabile, che è il maggiore tra il valore d’uso e il fair value al netto dei costi di dismissione.
FAIR VALUE O VALORE CORRENTE AL NETTO DEI COSTI DI DISMISSIONE : è l’importo ottenibile dalla vendita di un’attività in una transazione fra parti indipendenti, consapevoli e disponibili, dedotto ogni costo diretto di dismissione.

Tratto da INTERNATIONAL ACCOUNTING -CORSO PROGREDITO di Valentina Minerva
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