La teoria di Shackle sulle scelte in condizioni di incertezza e rischio
Shackle è da molti definito come il teorico della possibilità in quanto si dedica all’analisi delle scelte in condizioni di incertezza, partendo da una prospettiva diversa rispetto a quella osservata dai teorici della probabilità (come VNM) che pensavano che le scelte fossero guidate dalla probabilità o meno di verificarsi di un dato evento. Il suo è un approccio nettamente neoclassico, infatti nelle sue funzioni non c’è mai un calcolo matematico del valore atteso.
Il punto focale su cui si basa tale approccio è quello di considerare l’incertezza come tale e non in base al rischio oggettivo ad essa legato.
Shackle rifiuta quindi l’uso della probabilità sia oggettiva che soggettiva come parametro di valutazione delle scelte decisionali dei soggetti. Egli sostiene che l’incertezza non sia compatibile con la probabilità perché in economia gli eventi si verificano in maniera sempre diversa, quindi il passato non può in nessun modo condizionare le scelte future del soggetto, il quale una volta fatta la scelta non può ripeterla basandosi sull’esperienza che essa gli fornisce e ciò, sia perché le scelte devono ancora verificarsi, sia perché il soggetto agisce in condizioni di vera incertezza.
Le implicazioni della teoria di Shackle per l’economia dell’informazione
Esaminiamo come secondo Shackle è possibile sostituire la probabilità sia oggettiva che soggettiva nel calcolo dell’utilità attesa e quali implicazioni si possano avere sulla teoria dell’informazione.
Poiché non esistono elementi oggettivi su cui basare la stima degli eventi futuri, la probabilità oggettiva e soggettiva viene sostituita dalla “possibilità” e dalla “sorpresa potenziale” che sono inversamente correlate e che esprimono rispettivamente il grado di credenza soggettivo degli individui in ordine alla verificabilità di un evento futuro in condizioni di incertezza.
L’analisi di Shackle si muove in un contesto di completa incertezza in cui l’informazione ha un ruolo molto importante in quanto è una risorsa preziosa per i soggetti poiché può modificare il grado di credenza (fiducia) da loro avvertito nei confronti degli eventi, dal momento che essi non conoscono nulla del futuro.
Uno degli elementi con cui i soggetti costruiscono la scala di fiducia è il rischio percepito: il grado di sorpresa è zero se si avverte la massima possibilità o il rischio percepito è zero.
Continua a leggere:
- Successivo: Probabilità soggettive e grado di credenza
- Precedente: Paradosso dell’informazione
Dettagli appunto:
- Autore: Alessia Chiovaro
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Economia
- Corso: Economia Politica
- Titolo del libro: Informazione, Aspettative, Incertezza
- Autore del libro: Antonio Imperato
- Editore: Edizioni Scientifiche Italiane
- Anno pubblicazione: 2005
Altri appunti correlati:
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Modelli per lo studio della volatilità: analisi e applicazioni
- Strategie aziendali in periodi turbolenti
- Società e rischio: oggi tra riflessività e incertezza
- La speculazione finanziaria secondo J. M. Keynes: natura, cause, effetti e rimedi
- Il ruolo della serotonina e delle monoamminossidasi nella propensione all'aggressività
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.